VERONA – Il Vinitaly si svolgerà a Verona, in presenza, dal 17 al 19 ottobre. Proprio così. Un’ottima notizia per tutto il comparto. Secondo il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, “l’obiettivo dev’essere quello di rimettere Vinitaly al centro della politica sul vino e sull’agricoltura. E’ un evento fondamentale. E’ in qualche modo un obiettivo per l’uscita da questa pandemia. Il settore dell’agroalimentare e vinicolo italiani hanno bisogno di eventi in presenza, di promozione, e di riprendere quelle iniziative che la pandemia ha interrotto”.
“Il settore del vino – ha osservato Patuanelli – è certamente uno dei più colpiti dalla prolungata e necessaria chiusura dei canali horeca in Italia e in tutto il mondo. Così come il settore fieristico, che non ha potuto operare, è stato fortemente colpito. Il Governo, per entrambi i lati, ha cercato di fare la sua parte, con la consapevolezza che le risorse non saranno mai sufficienti a sostenere e a ristorare i settori che hanno subito danni così gravi dalla pandemia”.
Vinitaly a Verona in presenza dal 17 al 19 ottobre
Il ministro ha aggiunto: “Pensiamo che oggi sia necessario programmare la ripartenza del turismo, perché dalla ripresa del movimento turistico il settore del vino avrà la possibilità di ripartire”. E ancora: “A Bruxelles l’Italia e la Spagna hanno posto all’Ue il tema di specifici elementi di sostegno al settore vitivinicolo duramente colpito dalla pandemia”.
“Abbiamo anche sostenuto l’esigenza – ha aggiunto – di chiarire il tema degli alcolati e parzialmente dealcolati, che può essere critico per il nostro settore, dove invece il termine vino deve essere utilizzato per i prodotti di qualità e tipicità delle nostre denominazioni di origine, per il legame forte che esiste tra produzione e territorio”. In chiave più generale, Patuanelli ha richiamato il tema dell’innovazione tecnologica, dall’accessoristica al monitoraggio satellitare, che possono incidere nella moderna produzione agricola per consentire “uno sviluppo sostenibile, che crea valore aggiunto, che deve essere distribuito in modo corretto nella filiera”.
E infine: “Abbiamo – ha ricordato Patuanelli – la grande sfida della Pac post 2020, che non possiamo perdere. Non dobbiamo pensare che ‘si è sempre fatto così’ e quindi bisogna continuare a mettere i soldi dove si sono sempre messi. Bisogna far capire ai produttori agricoli quali sono le potenzialità di questo settore; già lo sanno, ma va fatta una profonda azione di formazione sulle potenzialità delle nuove tecnologie”.
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