Suicidio, una piaga giovanile: parla l’esperta

Suicidio, una piaga giovanile: parla l’esperta

Ha destato clamore e commozione la vicenda del 19enne che si è buttato da un viadotto dell’A14 dopo aver annunciato su Facebook la sua intenzione di farla finita, con la pubblicazione di un video in cui il giovane illustra tutto il suo disagio e la conseguente volontà di morire.

  • Una richiesta di aiuto già lanciata in passato ai suoi amici, ma che non era mai stata raccolta?
  • O un gesto disperato che non si poteva prevedere in alcun modo?

Forse la risposta non la avremo mai.

Su un tema così delicato, Racconti dal Vicinato ha voluto sentire il parere di un’autorevole psicologa e psicoterapeuta, Marta Di Meo, coordinatrice della piattaforma MutismoSelettivo.com.

Il suicidio – spiega la dottoressa Di Meo – è la seconda causa principale di decesso tra le persone tra i 15 e i 29 anni. In questo caso il ragazzo ci parla della sua vita, evidenziando spesso la “noia” e il “disinteresse” provati sin da piccolo. Potrebbe trattarsi di un caso di depressione non esplicitata, mascherata alle persone a lui vicine“.

Suicidio, una piaga giovanile: parla l’esperta

La dottoressa Marta Di Meo, poi, aggiunge un altro importante dettaglio:

Un altro indizio è la confessione di utilizzo di “alcool, anche tutte le sere negli ultimi mesi”: si mette in atto tale comportamento per “anestetizzare” le sensazioni negative ed uscire dallo stato di bassa attivazione, derivante dalla depressione, o per ricercare delle emozioni “nuove” (novelty seeking)“.

La psicologa ci invita a riflettere anche sul fatto che il 19enne avesse sottolineato, nel suo video, di “voler morire”:

“Tale dettaglio può essere letto come difficoltà nell’individuazione di motivazioni adeguate per vivere. Questo è tipico dello stato depressivo. Nella depressione i livelli fisiologici si abbassano e lasciano spazio a spossatezza, stanchezza, noia, stanchezza mentale e mancanza di stimoli”.

In conclusione:

“Il fatto che questo ragazzo abbia pianificato il tutto ci fa pensare ad una persona non impulsiva, che però oscillava nella tipica difficoltà del decidere di farlo-non farlo”.

Purtroppo, alla fine, ha prevalso l’intento di togliersi la vita e lasciare per sempre questo mondo.