Se si pensa ad un edificio scolastico viene subito in mente una struttura spaziosa, ragazzi in salute che sorridono intenti in attività sportive. La Arthur Dozier School di Marianna, in Florida, non è niente di tutto questo: è una scuola degli orrori, con cimiteri invece di parchi gioco. Per più di un secolo quest’istituto di correzione ha accolto ragazzini rifiutati dalla scuola, dalle istituzioni e dalle famiglie. Tra le sue mura si sono consumati terribili abusi e brutalità indescrivibili e spesso chi è entrato non ne è più uscito. Percorriamo insieme gli avvenimenti che vedono protagonista questo riformatorio che apre i battenti il 1° gennaio 1900.
La storia della Arthur Dozier School
Sin dagli esordi, le condizioni dei ragazzi internati non furono delle migliori e il trattamento per i giovani risultò drastico. Un’ispezione del 1903 denunciò l’uso abituale, durante le punizioni, dei ceppi utilizzati per immobilizzare testa e mani. Successivamente nel 1934 un ragazzino di 13 anni, colpevole di violazione di domicilio, morì dopo 38 giorni di permanenza. Le cose non cambiarono nemmeno quando nel 1968, l’allora Governatore della Florida, Claude Kirk, mise ufficialmente al bando le punizioni corporali. Infatti, le ispezioni che si sono susseguite negli anni dal 1982 al 2010, portarono alla luce una realtà scioccante. I ragazzi, avevano subito innumerevoli sevizie da parte di compagni e dipendenti, perciò nel 2011, la scuola degli orrori chiuse i battenti. Di tutta questa storia restò la memoria indelebile di chi visse e scampò a tanta ferocia.
Le testimonianze dei sopravvissuti
Tra i superstiti, alcuni studenti che frequentarono la struttura negli anni ’50 e ’60 e si fecero chiamare “i ragazzi della casa bianca”. Perché raccontarono che le violenze avvenivano in un piccolo edificio bianco, all’interno del campus scolastico e i loro ricordi coincisero tragicamente. Parlarono di sangue sulle pareti, pezzi di labbro o lingua sul cuscino mentre le molle del letto cantavano a ogni colpo di cinghia. Dalla loro denuncia partì l‘indagine, condotta dal Florida Department of Law Enforcement, iniziata nel 2008 e conclusasi nel 2010. I risultati portano alla luce che, dietro la facciata rispettabile dell’istituto maschile, si nascondevano decenni di omicidi. Sadici giochi sessuali di gruppo, abusi fisici e morali e immonde nefandezze. A testimoniarlo, anche il ritrovamento di innumerevoli tombe rinvenute intorno alla scuola. I decessi avvennero nel periodo tra il 1914 e il 1973.
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I macabri ritrovamenti
Morti sospette che coinvolsero due membri dell’istituto e ben 96 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni. In 22 casi non risulta, ancora oggi, alcuna traccia di sepoltura; mentre 31 corpi sarebbero seppelliti altrove. Altro fatto sconvolgente emerse dai registri scolastici che rivelavano l’esistenza di altri 50 ragazzi morti nella scuola, senza alcuna indicazione di dove i corpi furono occultati.
Che fine hanno fatto? I ricercatori della University of South Florida hanno trascorso del tempo nel cortile della scuola, lavorando per rispondere a questo interrogativo. Nel cimitero risultano 31 croci che indicherebbero quelle sepolture, tuttavia, in quella sezione e nelle aree circostanti, sono state identificate altre 49 tombe. L’ultima nota dolente fu che i responsabili dell’istituto, per quanto ovvio in tali circostanze, negarono sempre ogni coinvolgimento. Le autorità non furono in grado di provare che le morti erano attribuibili al personale, perciò – in questa triste e atroce storia – non c’è lieto fine, né giustizia alcuna per queste giovani vite spezzate.