Su una collina che domina la Val d’Elsa, nel cuore della Toscana, sorge San Gimignano. Un incantevole borgo antico d’impianto etrusco, che poi diventa romano e nel medioevo prende l’aspetto fortificato attuale. Con le alte torri che dominano sul paesaggio circostante, una caratteristica che gli vale l’appellativo di Manhattan medievale. Le sue origini sono remote e affondano le radici nella leggenda che ne fa risalire la fondazione al 63 a.C., in epoca romana. Quando due giovani fratelli, Muzio e Silvio, complici nella congiura contro Catilina si rifugiano in Val d’Elsa.
La storia di San Gimignano
Proprio nel territorio toscano questi fratelli costruiscono due castelli: quello di Mucchio e quello di Silvia da cui prende il nome il primo nucleo abitativo. Intorno al X secolo dopo Cristo la denominazione del villaggio diventa San Gimignano, dal nome di un vescovo modenese vissuto nel V secolo. Divenuto poi santo che, durante le invasioni dei barbari di Attila, apparì sulle mura della città salvandola. Nel Medioevo il borgo diventa un importante centro doganale sull’Arno, luogo di sosta per pellegrini e mercanti che si trovavano a percorrere la via Francigena. Un essenziale canale di comunicazione che tuttora divide in due il centro storico della città dove svettano le torri. Architetture che all’epoca rappresentavano il simbolo del potere e della grandezza delle famiglie di mercanti che le possedevano. Nel periodo di massimo splendore della città le torri raggiungono il numero di 72.
Cosa visitare nel centro storico
Oggi questi torrioni sono dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1990 e sono il simbolo dell’architettura medievale toscana. Attualmente ne restano 14 o 16, a seconda delle fonti storiche difatti il numero delle torri è ridotto. Perché generalmente dal conteggio sono esclusi il campanile della Collegiata e la Casa-Torre Pesciolini, in quanto hanno caratteristiche diverse dalle altre. La più alta della città è Torre Grossa con i suoi 54 metri. È possibile visitarla e salire sul suo terrazzo da cui si ammira una vista su tutto il panorama circostante. Simbolo del borgo è il Duomo, con la facciata in stile romanico del XII secolo. Nell’omonima piazza c’è il Palazzo del Popolo, emblema del potere civico del comune medievale, e il Palazzo del Podestà sede del Museo Civico della città. Un edificio caratterizzato dalla cisterna del 1361 posta all’ingresso e da bellissimi affreschi del Sodoma.
Un museo singolare
Tra le curiosità che offre il borgo troviamo il Museo della Tortura, una collezione di oltre 100 strumenti. Reperti risalenti al XVI e XVII secolo e anche ricostruzioni filologiche, del ‘800 e ‘900, di originali antichi. Sono infatti presenti strumenti noti, come ad esempio la Vergine di Norimberga, la Ghigliottina, il Banco di Stiramento, la Sedia Inquisitoria. E altri attrezzi meno famosi che vanno dalla Forcella dell’Eretico al Piffero del Baccanaro, dalla Gatta da Scorticamento ai Ragni Spagnoli. In conclusione questo singolare museo e anche le meraviglie di questo luogo lo rendono un itinerario probabilmente da scoprire. È possibile avere altre indicazioni presso l’Ufficio Informazioni Turistiche telefonando al numero +39 0577 940008, oppure visitare il sito ufficiale qui.