Definito il più bel parco d’Italia si estende per più di 100 ettari, è l’incantevole Real Bosco voluto da Carlo III di Borbone. Di prossima riapertura questo polmone verde nel cuore della città è un itinerario ideale per una camminata tra arte e ambiente.
Gli incantevoli percorsi del Real Bosco
Progettato dall’architetto Ferdinando Sanfelice nel 1734 nasce come riserva di caccia dei Borbone. Ha ben cinque viali principali che si articolano in diverse diramazioni che conducono ai tanti tesori architettonici ed artistici all’interno del parco. Innanzi tutto si può visitare il Museo di Capodimonte, il Casino dei Principi, Palazzo Palazziotti, le scuderie e la chiesa di San Gennaro. Quello che si ammira oggi è frutto del lavoro di Dehnardt strepitoso botanico che, intorno alla metà dell’Ottocento trasforma i giardini in stile inglese. Infatti l’atmosfera che si respira nel Real Bosco è decisamente delle più romantiche, mentre si cammina nel paesaggio arricchito da olmi, querce, tigli e castagni. Le aree principali sono il Giardino Paesaggistico che circonda la reggia ed offre la possibilità di ammirare dal Belvedere un panorama impareggiabile. Incredibilmente suggestivo è il Giardino anglo-cinese, una composizione di praterie e boschetti dove sono ospitati alberi secolari e rari esemplari esotici.
Capricci barocchi e porcellane
Dalla Porta di Mezzo si accede al giardino tardo barocco, percorso da cinque viali che si irradiano a ventaglio nel folto del bosco. Infine c’è l’area a nord di questo ultimo giardino che ospitava fino ai primi decenni dell’Ottocento il Chiuso della Fagianeria. Qui, tra finte colline e praterie sbocciano anche edifici monumentali tra cui l’antica Fabbrica della Porcellana di Capodimonte e la chiesa di San Gennaro. Con queste premesse il bosco reale di Capodimonte diventa una meta unica nel panorama nazionale. In attesa della riapertura prevista per il 18 maggio continuano le attività digitali con la rubrica quotidiana: L’Italia chiamò-Capodimonte oggi racconta. Inoltre questo itinerario è compreso nel progetto Maggio dei Monumenti del programma del 2020.
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