In una gelida notte d’autunno del 1966 due coppie guidano nell’area TNT a nord di Point Pleasant (West Virginia), quando realizzano di non essere sole. Vedono qualcosa che li terrorizza a morte e dalla quale fuggono turbati. Inizia così la leggenda dell’uomo falena.
13 mesi di terrore a Point Pleasant
Point Pleasant è una tranquilla cittadina, nel cuore dell’America orientale, tra il fiume Ohio e il Kanawa, dove il tempo è fermo agli anni Cinquanta. Le strade danno la sensazione che nulla di male può accadere in questa città, eppure nel 1966 è spettatrice per 13 mesi di inspiegabile terrore. Tutto comincia la notte del 15 novembre, quando un gruppo di ragazzi si avventura in una vecchia cava di tritolo attirati da due luci rosse. Tuttavia, non si trattava di semplici luci, ma di occhi incandescenti appartenenti a una mostruosa creatura, con delle grandi ali ripiegate dietro la schiena. I giovani, atterriti, salgono in auto e imboccano la Route 62. Arrivano a sfiorare i 150 km all’ora, quando l’uomo falena piomba giù e urta il tettuccio della macchina poi poi sparire improvvisamente. Arrivati all’ufficio dello sceriffo raccontano l’accaduto. Questo fu solo l’inizio di un incubo, perché le sere successive gli avvistamenti si moltiplicano.
Linda Sacarberry: unica testimone
“Stavamo andando in giro quando ci siamo imbattuti in una specie di creatura. Gli occhi erano di un rosso molto strano, non riuscivi a staccare lo sguardo. Abbiamo avuto la sensazione che quella creatura avesse voluto dirci qualcosa con gli occhi”.
Queste sono le parole di Linda Sacarberry, la sola a parlare dell’accaduto. Gli altri papabili testimoni, si rifiutarono di proferire parola. Questi eventi destano l’interesse del giornalista John Keel che dedicò dieci anni della sua vita al misterioso caso dell’uomo falena. Il fatto più strano furono le telefonate che il giornalista ricevette per diverso tempo. Qualcuno, infatti, lo contattò e raccontò in anticipo fatti inquietanti che poi, puntualmente, si verificarono, come il crollo del Silver Bridge il 15 dicembre 1967. Una donna, giorni dopo, affermò di aver visto l’uomo falena arrampicarsi sulla struttura del ponte.
Il demone volante portatore di sventura
Da quel momento in poi, l’avvistamento dell’uomo falena si legò ad avvenimenti nefasti. Ad esempio a Chernobyl, due impiegati della centrale nucleare locale, poco prima dell’esplosione, videro un uomo scuro con grandi ali e occhi rosso fuoco. Dopo il disastro atomico, gli operai della centrale e i piloti russi, dichiarano di aver visto un enorme uccello nero volteggiare tra i fumi tossici. E il mistero non finisce qui perché esiste un altro avvistamento documentato da Steven Moran, risalente all’11 settembre, poco dopo il crollo delle Twin Tower. In una foto scattata casualmente dall’uomo, si vede nitidamente quello che è stato soprannominato l’angelo o il demone volante. Quest’essere mostruoso, si unisce alla schiera di oscure presenze, come quello di Vlad Tepes ed altri esseri che costellano la storia dell’uomo. Verità o leggenda che sia, a questo mistero è dedicato anche un museo nella città di Point Pleasant il Mothman Museum.