Ormai l’autunno è già esploso con tutti i suoi colori, i giorni si accorciano con lentezza ed è arrivato il momento di passare all’ora solare. Infatti oggi nella notte tra il 24 e il 25 ottobre abbandoniamo l’ora legale portando le lancette indietro di un’ora. Perciò chi ama dormire sarà felice di guadagnare un’ora di sonno, perdendone una di luce al pomeriggio per riaverla invece la mattina. Tuttavia questa operazione potrebbe avere i mesi contati visto che entro aprile 2021 gli stati della Unione Europea devono decidere quale fuso orario adottare.
La posizione dell’Italia sulla scelta tra ora solare e ora legale
Infatti nel 2018 il parlamento Europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra due volte all’anno. In tal caso l‘ultimo cambio per quelli che decidono di mantenere l’ora legale, come ad esempio la Francia, avviene l’ultima domenica di marzo 2021. Contrariamente per gli stati che preferiscono l’ora solare come Finlandia e Polonia, gli orologi cambieranno definitivamente l’ultima domenica di ottobre dello stesso anno. E l’Italia quale decisione ha preso? Il nostro Paese ha chiesto di non scegliere, infatti il Governo Conte ha fatto richiesta formale a Bruxelles per lasciare le cose come stanno. Ovverosia 6 mesi con l’ora solare e altri 6 con l’ora legale come ha sempre fatto dal 1966. Anno in cui la pratica di risincronizzare gli orologi due volte l’anno è diventata irrevocabilmente legge.
Benefici sui consumi energetici
Ma perché è stato ideato questo sistema e a cosa serve? Facciamo un po’ di chiarezza. L’ora solare è quella scandita dal proprio fuso orario di riferimento ed è l’ora normale, che si usa d’autunno e d’inverno. Contrariamente l’ora legale è un metodo impiegato in primavera ed estate, quando l’abbondanza di luce ci da l’opportunità di spostare le lancette avanti di un’ora. Questo sistema serve per risparmiare sul consumo energetico, e avere più luce a disposizione grazie all’ora legale avvantaggia soprattutto i paesi del Sud Europa. Nel Nord, invece, le giornate durante l’estate sono già molto lunghe per la vicinanza al Polo Nord. Perciò l‘ora guadagnata non serve né per avere più luce alla sera né per risparmiare energia. Mentre in Italia questo spostamento permette di accendere le luci alla sera un ora più tardi con un risparmio sui consumi di elettricità. Importante, con un cambiamento come questo, rivolgersi ai fornitori anche in caso si decida di spostare le proprie utenze. Infatti le pratiche di allaccio o subentro, pur essendo facilitate possono coincidere con un risparmio di energia elettrica anche per ore in più di sole.
I riscontri effettivi sull’economia
Secondo l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, energia e ambiente questo sistema tra il 2004 e il 2017 ha permesso agli italiani di risparmiare. E si parla di grandi cifre cioè ben 1 miliardo e 435 milioni di euro. Infine oltre ai benefici sul consumo energetico e quindi sull’ambiente si sommano quelli economici relativi alla possibilità di svolgere attività come turismo e sport. Infatti con un’ora in più di luce è possibile fare molte attività, ottenendo oltretutto un risparmio per il mancato utilizzo di energia elettrica o termica.