Il Molise, è una regione davvero ricca! Le tradizioni, gli odori e i sapori pullulano di storia, leggende e antiche civiltà che sono il focus di questa regione situata a sud-est dell’Italia, dove un “pezzo di cuore” – come lo definiscono in molti – fa capolino fra i monti del Sannio e dove, la transumanza si colloca a metà tra il folklore e l’innovazione.
Nei 5 giorni dedicati alla tradizione, il riecheggiare del bestiame ci porta indietro nel tempo, in un’armonia tra realtà e sogno.
Il Molise è il “sole” a metà fra l’Abruzzo, la Campania e la Puglia; un piccolo angolo di paradiso che permette ai visitatori di assaporare e rivivere tutto l’ambiente, l’antichità e l’espressività di una città tipicamente medievale. Conservatasi ai giorni nostri come una perla rara e preziosa.
Camminando per i luoghi molisani, fra i borghi e le vie che conservano le caratteristiche primordiali della città sannita, si scorge il profumo della vegetazione che crea un connubio perfetto con la fragranza e lo spirito della tavola.
Popolo orgoglioso e tenace, quello del Molise, presenta una varietà di aspetti culinari che bypassano, senza scomporsi, dalle colline al mare e viceversa.
Si scorge, tutt’intorno il farro. Grandi distese dedicate alla coltivazione del tipico frumento di questa terra. Impiegato ovunque, sulle tavole molisane, rappresenta un alimento povero ma fondamentale per questa cultura.
Dal pane, alla pasta, ai dolci, il farro è l’elemento d’eccellenza! La materia prima di un borgo che vuole mantenere vivo nel tempo, se stesso e la fierezza cui ne deriva.
Molise: la storia dell’antica provincia medievale
Tramandati da generazione in generazione, da Torella del Sannio a Civitanova del Sannio, il farro è il re della tavola. Cui si unisce lo Scattone, il piatto tipico di pasta e vino che serviva ai pastori per scaldarsi nelle giornate invernali.
Ma il Molise è famoso e ricco di tantissimi prodotti, primo fra tutti il caciocavallo, ottimo come tradizione vuole. E non mancano, per i buongustai, prodotti sfiziosi come la pampanella (cioè carne di maiale marinata con peperoncino, dolce e/o piccante; aglio, sale e aceto, cotta in forno e servita in un panino). Ed ancora la pezzata (pecora bollita), i Torcinelli; “Il baccalà arracanato”.
Altra Gastronomia
Ed ancora la Signora di Conca Casale, unico Presidio Slow Food del Molise; si prepara utilizzando le parti nobili del maiale: lombo, spalla, lardo della pancetta e del dorso, il tutto aromatizzato con spezie e finocchietto. Ma non solo salumi. Abbiamo anche un dolce tipico: le scarpelle, pastella dolce lievitata e fritta. Insomma, la terra che ha inventato i fusilli, non manca certo di sorprese.
Il Molise, insomma, è un documento di storia e cultura. Uno spaccato di vita e di scenari di costante freschezza. Una bellezza rasserenante che permette ai viaggiatori di ritrovarsi come in una fiaba, circondati da mura medievali megalitiche che costeggiano le città, in un inestimabile valore archeologico in parte ancora da scoprire.
Le città assumono un tono rustico e romantico, spesso come un Eden di effimera bellezza. Odori, sapori e suoni della natura, penetrano nell’animo del turistica come un simbolo di rigogliosa reminiscenza.
Punto cardine e compendio perfetto rappresenta JELSI (nella provincia di Campobasso) dove la memoria e il folclore sono tangibili nell’insieme del paese, contenuto da una struttura Medievale antichissima e dove il trionfo dell’agricoltura è celebrato nella festa del grano.
Patria di riserva naturale, il Molise è ricco di ambienti natali, intatti e meravigliosi. Basti citare il Massiccio del Matese, (Campobasso) imponente e grandioso che si estende per 50 KM al confine con la Campania. La cui cima più alta si trova nel comune di Roccamandolfi, in provincia di Isernia, ed è il monte Miletto (2050 m s.l.m.).
Ricche montagne calcaree che hanno contribuito a creare una fitta rete di ruscelli che scompaiono dopo un po’immergendosi nel sottosuolo.
Una bellezza “prêt-à-porter”
Uno dei borghi più belli è SEPINO, (Campobasso) un comune di quasi 2000 abitanti situato in una zona ricca di sorgenti d’acqua oligominerali provenienti dal Matese.
Il centro storico è affascinante sotto tutti i punti di vista e il turista si trova catapultato in uno dei borghi medievali più belli e meglio conservatisi nel tempo. La fortificazione del Centro Urbano immersa nel verde rende visibile i resti dell’antica città, non a caso la parola Sepino deriva dal latino e significa “recinto”.
Ma il borgo era anche l’arteria principale sulla quale transitavano i greggi al pascolo.
Nonostante oggi vi siano pochi resti non è difficile interpretare il dinamismo legato al luogo.
Anima della ventesima regione italiana, il “giovane” Molise, consolidatosi solo nel 1963, permette di riscoprire i suoi 4400 km quadrati.
Architettura
Il borgo di Castel san Vincenzo è l’invito più diretto che si possa ricevere dal passato; avventurarsi fra le montagne, da sempre centro di vita pastorale, riecheggia la cultura focale il cui apice è raccontato a fine luglio, durante il festival annuale; che culmina nel museo dedicato alla zampogna dove le origini sono narrate ai visitatori.
Inoltre, tra i passaggi doverosi c’è il Basilica Santuario dell’Addolorata (nel comune di Castelpetroso, in provincia di Isernia) uno dei centri spirituali più famosi, “pietra bianca” nativa che si slancia con le sue forme neogotiche fino a “toccare” il cielo.
Isernia, capoluogo di provincia, consta di 21 409 abitanti, e ricalca alla perfezione il territorio sannita. Nonostante il bombardamento della seconda guerra Mondiale è riuscita a rinascere e a mantenere il suo aspetto originario. I vicoli stetti e minuziosi, sono il tocco della memoria. Qui, la secolare Fontana Fraterna e la Cattedrale (ricostruita nel XIX secolo), custodiscono il cuore di un’arte puramente bizantina.
Arte e Spiritualità
Campobasso, poi, a ben 700 metri S.L.M. regala uno spettacolo paesaggistico senza eguali. Nota per il Castello Monforte, “osserva” la città dall’alto della sua collina. Insieme sono da visitare la Chiesa romanica di San Bartolomeo e la Cattedrale (1504). E per i nostalgici da non saltare l’appuntamento al Museo del Presepe.
Il Molise insomma, non è solo una “macchia” sulla cartina geografica come qualcuno, poco nobilmente ha affermato in passato.
Ma è una terra di forti valori con un concentrato puro di vita ed essenza stessa della cultura di un popolo glorioso che ha mantenuto sino ad oggi il suo carattere fiero.
Terra di divertimento, relax ma anche di sport, offre a poche ore di distanza, montagna e mare avendone per tutti i gusti e diversificando gli ambienti.
Per gli amanti dello sci, non è difficile che Capracotta passi inosservata. Intere strutture dedicate agli sport invernali; tra i quali spiccano gli impianti sciistici. Un paese di 900 abitanti, che è finito anche su importanti giornali e riviste, fino al New York Time.
Insomma, il Molise è il regno dei borghi, della buona gastronomia.
Da Oratino, nella valle del Biferno, a Fornelli, Frosolone e Pesche; ed ancora Castellino del Biferno o la riserva naturale di Montedimezzo, tutto riecheggia di arte trascendentale, tanta è la bellezza e l’armoniosità che culla questo pregiato angolo di mondo.
Dalle antiche creazioni artistiche. Dai sapori della buona terra. All’olio delicato degli uliveti di Fornelli, si arriva alle tavole con “sagne e fagioli” cotti, come un tempo, nel coccio di terracotta.
E se tutto questo non fosse sufficiente, il castello d’Evoli o il castello di Svevo, tra i più belli d’Italia, vi attendono. Compreso, a seguire, le bellissime località di mare dalla celebre bandiera blu.
La costa che incanta
Termoli, città pluripremiata per le sue acque pulite e per la generosità dei servizi turistico/sportivi spicca anche per la torre del Castello Svevo, oggi simbolo della città.
Ed ancora la piccola e graziosa Campomarino; città antica che fu distrutta dalle invasioni barbariche e ricostruita più volte. Un piccolissimo comune di 2 km circa, che per la sua spiaggia d’élite è una meta molto ambita. Qui, la chiesa romanica di Santa Maria a Mare è oggi il ricordo di una città millenaria.