Medico aggredisce anziano: il fatto documentato da un video, risale a circa 7 ore fa.
Calimera (LE) 03 aprile 2020. Un anziano di 87 anni è stato aggredito da un Medico di base. L’uomo, che appare visibilmente a terra grazie ad un primo fermoimmagine, è preso a schiaffi e pugni dal professionista.
L’anziano, secondo le prime ricostruzioni, si era recato nello studio per chiedere delucidazioni in merito ad una ricetta; e per chiarire aspetti inerenti un accertamento diagnostico non accettato.
Sembrerebbe che poi, a seguito del responso, l’uomo abbia insistito provocando in qualche modo la reazione del medico che, per tutta risposta lo ha spintonato e aggredito.
Nel video – diffuso in rete – l’87 enne perde l’equilibrio dopo il primo schiaffo ricevuto alla nuca; poi come si evince dal filmato, avrebbe continuato ad incassare colpi.
All’aggressione, hanno assistito altre due persone, un uomo e una donna; nel filmato si vede quest’ultima accorrere tempestivamente nel tentativo di bloccare il medico. In seguito è subentrato il 118 che ha soccorso la vittima.
Adesso l’episodio è al vaglio degli inquirenti e della ASL.
Calimera (Lecce), medico aggredisce anziano. Anelli (Fnomceo): “Comportamento indegno e ingiustificabile”
La segnalazione arriva subito al presidente dell’Ordine dei medici che si esprime come segue:
“Quel camice bianco è stato macchiato. Macchiato da un comportamento ingiustificabile e indegno
della Professione, che offende tutti i medici che adempiono con orgoglio e abnegazione al loro
dovere, mettendo a rischio, come avviene in questi giorni funestati dalla pandemia di Covid-19, la
loro stessa vita”.
Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta il video girato da un passante a Calimera, in provincia di Lecce; e poi diffuso in rete, che riprende un medico nell’atto di spintonare facendo cadere a terra un anziano con cui stava discutendo.
“Questa mattina ci siamo sentiti con il Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce e abbiamo
convenuto di fare una segnalazione alla Procura – conclude -. Le azioni disciplinari saranno
competenza dello stesso Ordine”.