Il periodo di quarantena ha forse aiutato il pianeta facendolo respirare con il blocco dello smog e delle industrie. Tuttavia le conseguenze del costante utilizzo e ricambio di mascherine antivirus, la maggior parte non biodegradabile, ha fatto registrare un incremento dell’inquinamento. Infatti questo materiale spesso non finisce in appositi contenitori ma viene disperso in mare creando un vero e proprio pericolo ecologico.
L’impatto ambientale delle mascherine antivirus
Le prime avvisaglie sono arrivate dal battello spazzino il Pellicano che pulisce le acque del porto di Ancona. Quando ha cominciato a estrarre sempre più mascherine antivirus che galleggiavano a pelo d’acqua. Mentre dalla Francia l’associazione Operazione Mare Pulito stima che la costa è popolata più da mascherine che da meduse. Questo riporta al problema dello smaltimento dei rifiuti che non devono essere gettati nell’ambiente. Bisogna ricordare che le mascherine usate vanno nella spazzatura generica e non nelle raccolte differenziate, in modo che la destinazione finale sia l’inceneritore. Purtroppo questi impianti chimici non bastano, in particolar modo nel Mezzogiorno sono pochi. A denunciarlo è l’Ispra che stima per tutto il 2020 tra 160mila e 440mila tonnellate di dispositivi anti Covid-19 da trattare come spazzatura indifferenziata. Inoltre con la riapertura delle scuole è calcolato un incremento di 11 milioni di mascherine al giorno da gettare nella spazzatura indifferenziata.
Serve un giusto smaltimento dei rifiuti e maggior sicurezza per le imprese
Se solo l’1% delle mascherine utilizzate in un mese fosse smaltito in maniera non corretta, si avrebbero 10 milioni di mascherine al mese disperse nell’ambiente. Secondo Alessandro Bratti, direttore dell’Ispra la quantità aggiuntiva di rifiuti rappresentato da questi dispositivi di protezione non è un problema di quantità da smaltire. Perché il vero problema non è la quantità ma il come sono smaltiti questi oggetti che devono essere bruciati, non dispersi. Diversamente per le imprese che lavorano nel settore il vero problema di gestione è soprattutto nella sicurezza di chi lavora a contatto con la spazzatura. Perché i dipendenti delle aziende di nettezza urbana devono poter lavorare sereni con maschere efficaci e guanti ben protettivi.