Nel dicembre del 1872 il natante inglese Dei Gratia avvista una barca abbandonata, è la Marie Celeste. Giunti a bordo del brigantino trovano una zuppa ancora calda nei piatti e un sigaro acceso, cosa è successo all’equipaggio? Ulteriori indizi dicono che la nave è stata abbandonata da poco per qualche ragione inspiegabile. Questa storia meno conosciuta di quella del Titanic vale la pena di essere raccontata.
Una nave fantasma: la Marie Celeste
La Marie Celeste salpa il 5 novembre del 1872 e imbarca un carico di alcool denaturato per conto della Meissner Ackermann & Coin. Parte da Staten Island, New York diretta a Genova con a bordo sette marinai, il capitano Briggs sua moglie e la figlia. Ben presto diventa un puntino all’orizzonte, nell’enorme blu di cielo e mare. Finché il 4 dicembre 1872 il brigantino è avvistato da un’altra nave, la Dei Gratia, comandata dal capitano David Morehouse. La barca si trova tra le coste portoghesi e le isole Azzorre, al suo interno non è rinvenuta traccia di lotta o di violenza. Nulla che possa spiegare la ragione della scomparsa dell’equipaggio. Cosa è successo ai suoi occupanti? Come prova della mitezza del tempo un rocchetto di seta è trovato in piedi sulla macchina per cucire, delle scialuppe ne manca solo una. Come andarono allora veramente le cose?
Pericolo a bordo
Ogni ipotesi deve tenere conto che la barca di salvataggio manca, dunque la nave è abbandonata volontariamente. Il letto disfatto e i vestiti gettati a terra suggeriscono che la fuga avviene di fretta, ma non generato dal panico. Gli occupanti riescono a portare via alcuni documenti e strumenti di navigazione. Il fatto che non prendono oggetti personali e nemmeno impermeabili o salvagente suggerisce che è previsto di tornare sulla barca. Perché allora lasciarla? Alcuni suggeriscono che il cibo era avvelenato da ergot, un fungo che aggredisce la segale e provoca allucinazioni. In conseguenza di ciò l’equipaggio salta in mare in preda al delirio. Una cosa è certa, la Mary Celeste non è danneggiata, forse c’è qualche altro pericolo a bordo? Si può solo immaginare l’orrore dei naufraghi che vedono la loro nave allontanarsi mentre il cielo si fa nero e le onde si fanno sempre più alte.
Una fama funesta
Sin dall’inizio la Marie Celeste si rivela problematica, appena costruita per tre giorni rimane sugli scivoli senza riuscire ad entrare in acqua. Sebbene lo sforzo di tutti non si spostava. Nel suo primo viaggio il capitano si ammala così gravemente, dopo un solo giorno di navigazione, che dovettero riportalo a casa dove morì. E la maledizione non risparmia il successivo comandante, proprio Benjamin Briggs, tutti i suoi parenti più prossimi periscono di morte prematura e tutti in mare. Maledetta o no la sua fama funesta continua negli anni, i marinai rifiutarono qualsiasi tipo di lavoro a bordo della Marie Celeste. Sono respinti anche quelli più pagati talmente sono certi che porta sciagure.Questa storia ispirò Arthur Conan Doyle nel 1884 per un racconto pubblicato dalla Cornhill magazine. Resta emblematico il fatto che nessuno degli uomini scomparsi fu mai ritrovato, né si seppe mai cosa accadde loro.