L’edizione di Sanremo del 1967 è ricordata come l’edizione della scomparsa di Luigi Tenco. Il cantante si è tolto la vita oppure è stata un’esecuzione? I dubbi intorno a questa storia sono ancora molti.
Luigi Tenco: un tragico finale
Luigi Tenco viene trovato morto durante l’edizione del festival del 1967, con un colpo di arma da fuoco, all’Hotel Savoy di Sanremo. Tutti gli indizi fanno pensare al suicidio, infatti, nel 2006 è confermata quest’ipotesi. Tuttavia, ci sono teorie che insinuano l’idea di un complotto. Un finale enigmatico per un cantante che è bersaglio della critica sin dagli esordi dopo una lunga gavetta di strumentista per altri cantanti italiani. Nel 1962 pubblicano il suo primo 33 giri e subisce numerose censure, ad esempio la canzone Cara maestra è bandita dalle trasmissioni RAI. Prima della tragica edizione di Sanremo ’67 pubblica con successo altri brani come Lontano lontano e collabora con il gruppo dei The primitives guidato da Mal.
La versione ufficiale
Il 27 di gennaio alle ore 2:15 il cantante viene trovato morto nella sua stanza d’albergo, e (come detto) viene classificato subito come suicidio. Negli anni ’90 il caso viene riaperto, quando alcuni particolari inediti, vengono alla luce. La versione ufficiale è questa: dopo aver accompagnato Dalila al ristorante Il Nostromo, Tenco se ne va “sgommando” in direzione del Hotel Savoy. Sale nella sua stanza, scrive un messaggio d’addio, e si spara in testa con la pistola, fine della storia! Eppure sembra una conclusione fin troppo scontata. Però questo è lo stato dei fatti, confermato dalla giustizia italiana. Il caso Tenco è chiuso come:
“un suicidio al di là di ogni ragionevole dubbio”.
Questa versione lascia molti dubbi. Ad esempio, secondo testimoni, quando fu trovano il corpo del cantante, la porta era semiaperta e le chiavi erano nella serratura, ma fuori dalla stanza.
Una pistola che non ha sparato
Fin troppe le incongruenze del caso, il caricatore dell’arma viene ritrovato sul comodino, cosa molto strana per una persona che vuole togliersi la vita. Inoltre, nessuno degli ospiti del Savoy sembra aver sentito alcuna esplosione. Altro mistero è la pistola spedita al fratello di Tenco, Valentino, il quale apre la busta 20 anni dopo e la trova perfettamente pulita.
Ma arriviamo all’aspetto più inquietante. La prova del guanto di paraffina, sulle mani di Tenco evidenzia che non ci sono residui di nessun genere, come polvere da sparo, sangue o altro. Com’è possibile? le mani erano perfettamente pulite. Dunque: la mano del cantante non aveva sparato!
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Il cadavere, del giovane cantante verrà portato via ancor prima di effettuare le foto per la scientifica. Per rimediare il commissario Molinari fa riportare la salma nella camera d’albergo e riposizionare il corpo com’era per le foto da allegare al fascicolo. Ma spunta, un’altra ovvia incongruenza: la camicia è misteriosamente pulita e inspiegabilmente bianca, mentre prima del trasporto era intrisa di sangue. Le foto della polizia visibili in rete mostrano il corpo di Tenco con il volto insanguinato e una camicia bianca, candida come appena lavata: un’altra ambiguità che non fu chiarita in quel momento.
Il biglietto di addio
Ed infine il biglietto di addio: è vero o falso? Segni di ricalcatura provano che è scritto in due fogli, infatti esiste una foto del commissario Molinari con in mano il biglietto di due pagine. Inoltre, nel messaggio è presente un errore ortografico che Tenco, da persona istruita qual era non avrebbe mai fatto. La parola [selezione] è scritta con due L e tra le due lettere sembra ci sia un’esitazione. Infine, è emblematica la frase del commissario Molinari intervistato da Bonolis nel programma Domenica In.
“Indubbiamente un suicidio non lo è stato. Lo posso garantire con una certa sicurezza”.
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Le voci, che rincarano l’ipotesi di omicidio, vertono sul fatto che Tenco avesse scoperto la truffa secondo la quale si era già a conoscenza dei nomi dei vincitori del Festival, e avesse dichiarato di far scoppiare lo scandalo! Tuttavia, nessuno voleva che ciò accadesse e gli fu promessa la vincita di Sanremo del ’68, ma il cantante, poco propenso alla corruzione e soprattutto molto orgoglioso si rifiutò di scendere a patti, promettendo di far “scoppiare la bomba” sulla facciata puritana dello spettacolo sanremese. Questa l’ipotesi alla base dell’omicidio. Che di fatti, oggi, lo è a tutti gli effetti. Tenco, trovò la sua fine nel tentativo di fasi giustizia.
Il commissario Molinari, morirà tempo dopo l’intervista con Bonolis, ucciso misteriosamente da un ladro nella sua abitazione. Una cosa è certa, il caso Tenco rimane comunque un mistero nella storia della cronaca italiana, e non solo della musica.