Un nuovo studio suggerisce che la capacità del sistema immunitario di reagire alle lesioni del midollo spinale diminuisce con l’avanzare dell’età, ma evidenzia anche potenziali strategie per potenziare questa risposta e facilitare il recupero dei pazienti.
I nuovi risultati forniscono conoscenze fondamentali sulla reazione del sistema immunitario alle lesioni del midollo spinale e sul perché questa reazione sembra indebolirsi con l’età. Inoltre, sottolineano il contributo significativo delle membrane che circondano il midollo spinale nell’avviare la risposta immunitaria a tali lesioni. Grazie a queste conoscenze, i medici potrebbero essere in grado di rafforzare la risposta immunitaria intrinseca dell’organismo per migliorare il recupero dei pazienti, soprattutto nella popolazione anziana.
Una nuova scoperta sul sistema immunitario apre nuove possibili terapie per curare le lesioni del midollo spinale
“Recentemente è stato segnalato che un numero maggiore di persone anziane subisce lesioni al midollo spinale. I nostri risultati suggeriscono che nell’invecchiamento c’è un’alterazione nel modo in cui la risposta immunitaria viene avviata e risolta rispetto ai giovani”. Ha dichiarato la ricercatrice Andrea Francesca M. Salvador, che ha appena conseguito il dottorato di ricerca presso la University of Virginia School of Medicine. “Speriamo che i nostri risultati possano aiutare a identificare i punti di intervento e i bersagli farmacologici che possono migliorare il recupero e affrontare le conseguenze a lungo termine delle lesioni, come il dolore”.
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Capire le lesioni del midollo spinale
Le lesioni del midollo spinale possono avere effetti devastanti per tutta la vita, lasciando i pazienti incapaci di muoversi, di controllare l’intestino o di soffrire di dolore, disfunzioni sessuali o spasmi incontrollabili, a seconda della gravità e della posizione della lesione. Una migliore comprensione del modo in cui l’organismo risponde alle lesioni, è un passo importante per sviluppare modi migliori per trattarle.
Le nuove scoperte sono le più recenti del laboratorio di Jonathan Kipnis, Ph.D., che nel 2015 ha fatto una scoperta sorprendente all’UVA: il cervello è collegato al sistema immunitario da vasi che si pensava non esistessero. Prima di questa rivelazione rivoluzionaria, si riteneva che il cervello fosse essenzialmente isolato dal sistema immunitario. La scoperta dei vasi sconosciuti nelle membrane, o meningi, che circondano il cervello ha riscritto i libri di testo e ha aperto una nuova frontiera nella ricerca neurologica. Oggi la “neuroimmunologia“, ovvero lo studio del rapporto tra il sistema nervoso e il sistema immunitario, è una delle aree più calde della ricerca neuroscientifica ed è pronta a trasformare la nostra comprensione e la capacità di trattare una vasta gamma di malattie neurologiche.
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Ora Salvador, Kipnis e i loro collaboratori hanno determinato che le meningi che circondano il midollo spinale svolgono un ruolo essenziale nella risposta immunitaria alle lesioni del midollo spinale. Hanno scoperto, ad esempio, che sopra il sito delle lesioni del midollo spinale si formano “chiazze” linfatiche meningee precedentemente sconosciute. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare esattamente le funzioni di queste strutture, ma la loro formazione indica un ruolo importante delle meningi del midollo spinale nella risposta immunitaria alle lesioni.
Inoltre, Salvador e i suoi collaboratori hanno quantificato la risposta delle cellule immunitarie alle lesioni. Hanno scoperto che questa risposta era molto più forte nei topi di laboratorio giovani rispetto a quelli più anziani, suggerendo che gli scienziati potrebbero essere in grado di indirizzare alcune cellule immunitarie per migliorare il recupero dopo i danni al midollo.
Nel loro insieme, i risultati identificano le meningi del midollo spinale – e le loro interazioni con altri componenti del sistema nervoso centrale – come nuove aree interessanti da esplorare per i ricercatori che cercano di comprendere meglio la complessa risposta dell’organismo alle lesioni del midollo spinale.
“È una scoperta entusiasmante, che potrebbe effettivamente portare a nuovi approcci terapeutici per i pazienti con lesioni al midollo spinale”; ha commentato Kipnis, ora professore alla Washington University School of Medicine di St. Louis e direttore del suo Brain Immunology and Glia Center (BIG Center). ” Stiamo collaborando con i clinici nella speranza di capire meglio cosa succede nei pazienti umani e come le nostre scoperte potrebbero essere tradotte per fare una vera differenza”.
Copertina: Rendimento 3D di una figura medica maschile con la colonna vertebrale evidenziata Immagine di kjpargeter su Freepik