ROMA – La voce del padrone è l’album dove tutto ebbe inizio per Franco Battiato. Proprio così. L’artista siciliano, infatti, faceva musica già dalla fine degli anni ’60 e si era affermato nel decennio successivo come sperimentatore di elettronica, ma fu solo con questo disco del 1981 che incontrò per la prima volta il grande successo. E dire che “La voce del padrone” è molto simile, stilisticamente parlando, a “Patriots”, lavoro pubblicato da Battiato solo un anno prima (nel 1980), ma a differenza di quest’ultimo non passò inosservato. Anzi.
‘La voce del padrone’, che come abbiamo appena detto uscì nel 1981, raggiunse il successo solo l’anno successivo, cioè nel 1982, arrivando a dominare le classifiche da maggio in poi e agguantando il milione di copie vendute. Sotto l’influsso della scena inglese di quegli anni, Franco Battiato si allontana dal rock progressivo della prima fase della sua carriera. Ora afferma quella veste trascendentale e inconfondibile che avrebbe contraddistinto la sua musica successiva e conquista il grande pubblico grazie a canzoni come “Summer on Solitary Beach”, “Bandiera bianca”, “Gli uccelli”, “Cuccurucucù”, “Segnali di vita”, “Centro di gravità permanente” e “Sentimiento nuevo”.
La voce del padrone, dove tutto ebbe inizio per Battiato
Canzoni, quest’ultime, che continuano imperterrite a girare in radio grazie anche alle innumerevoli cover prodotte negli anni. In ordine di tempo, dalla più recente, menzioniamo il rifacimento di “Centro di gravità permanente” di Biagio Antonacci. Ma in generale tutti quelli che abbiamo citato sono brani che, a vario titolo, sono diventati veri e propri classici della musica italiana.
Ora “La voce del padrone” ha vissuto una seconda vita perché è stato ristampato per un’edizione speciale, venduta appositamente in edicola. Parliamo della collana “Grandi album italiani”, che sta portando nei giornalai di tutta la nazione ben trenta capolavori della canzone italiana. Il tutto, in versioni rimasterizzate e ulteriormente arricchite da un apposito fascicolo di contenuti inediti. Bene così, per un disco che è un’autentica pietra miliare del nostro panorama musicale.