AIROLA (BN) – La Cipolla di Airola è un nuovo Presidio Slow Food. Dopo avervi parlato della cipolla rossa di Breme, oggi ci occupiamo del prodotto tipico di questa città del Beneventano.
«Non sempre il gusto della cipolla è facile – spiega Nello Falzarano, giovane referente dei produttori del Presidio Slow Food della cipolla di Airola – La nostra, grazie al connubio di dolcezza e sapidità, è invece davvero una prelibatezza».
C’è da sottolineare una cosa. Il successo di questa cipolla è durato fino agli anni ’60:
«Poi», prosegue Armando Ciardiello, fiduciario della Condotta Slow Food Valle Caudina, «l’industrializzazione forzata, l’abbandono della terra e l’avvio delle colture di tabacco hanno relegato la tradizionale cipolla a un consumo familiare, facendole perdere prestigio e, soprattutto, valore economico».
La Cipolla di Airola è un nuovo Presidio Slow Food
Negli ultimi anni il prezzo all’ingrosso è crollato. Il riconoscimento come Presidio Slow Food, tuttavia, può essere l’occasione di rilancio. I produttori del Presidio Slow Food oggi sono 14, per complessivi 200 quintali annui di prodotto.
«Contiamo – dice Ciardiello – di arrivare a duemila nel giro di qualche anno, ma soprattutto puntiamo a far conoscere questa eccellenza anche attraverso l’Alleanza Slow Food dei cuochi».
La cipolla di Airola si può consumare cruda in insalata, aggiungerla nelle zuppe di fave o fagioli, o esaltarne il sapore in frittate. L’utilizzo migliore è però nella preparazione della “Genovese”, uno dei sughi campani per pasta per eccellenza: cipolle e carne di manzo lasciate consumare sul fuoco per ore, con cui condire poi gli ziti.
La cipolla è prodotta ad Airola, Bucciano, Bonea, Moiano, Montesarchio, San Martino Valle Caudina, Cervinara, Rotondi, Paolisi e Arpaia.