Chi è l’altro, inteso soprattutto come altro da sé? In un certo senso se lo chiede Niccolò Fabi nel suo ultimo singolo, intitolato laconicamente “Io sono l’altro”. E, oltre a porsi una domanda, il cantautore romano si dà anche una risposta. Il testo di questo brano è una piccola gemma preziosa, densa di significato, che invita a considerare l’altro come una risorsa anziché come un nemico.
“Io sono l’altro, sono quello che ti spaventa, sono quello che ti dorme nella stanza accanto”, è l’incipit del brano, che poi esplode di lì a poco con alcune frasi che sono autentiche sassate: “Sono quello che ti anticipa al parcheggio e ti ritarda la partenza, il marito della donna di cui ti sei innamorato, sono quello che hanno assunto quando ti hanno licenziato”. Ma c’è anche un riferimento sociale che, se possibile, fa ancora più male: “Sono quello che dorme sui cartoni alla stazione, sono il nero sul barcone, sono quello che ti sembra più sereno perché è nato fortuna o solo perché che ha vent’anni di meno”.
‘Io sono l’altro’, l’insegnamento di Niccolò Fabi per aprirci al prossimo
Tuttavia ci può essere, altresì, una speranza nell’altro da sè: “Sono il donatore che aspettavi per il tuo trapianto”, o ancora colui che ci spinge a riflettere e a confrontarci con la parte più buia di noi stessi: “Sono il padre del bambino handicappato che sta in classe con tuo figlio”.
Ancora una volta la poesia, la delicatezza e il romanticismo di Niccolò Fabi colpiscono nel segno. “Io sono l’altro” ha lanciato il nuovo album “Tradizione e tradimento”, composto da 9 canzoni:
- “Scotta”,
- “A prescindere da me”,
- “Amori con le ali”,
- “Io sono l’altro”,
- “I giorni dello smarrimento”,
- “Nel blu”,
- “Prima della tempesta”,
- “Migrazioni”
- “Tradizione e tradimento”
Dal prossimo mese, Fabi intraprenderà un nuovo tour in giro per l’Italia. Si parte il 1° dicembre dal Teatro Dante Alighieri di Ravenna. Imperdibile.
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