LOS ANGELES – Nell’era contemporanea l’intelligenza artificiale viene definita come un’innovazione avveniristica, in futuro potrebbe diventare un vero e proprio assistente in grado persino di salvare delle vite umane. Non esistono parole più azzeccate per definire una tecnologia che, al giorno d’oggi, sta conquistando il mondo a 360°. All’interno di questo scenario non manca il Bel Paese, capitale di grandi startup e aziende che stanno investendo in numerosi “AI Project” avanzati in grado di migliorare la vita quotidiana, rendendola più immediata. L’ultimo in ordine di tempo ha un nome preciso, ovvero “Katherine”. Entrando più nel dettaglio, si tratta di un avatar conversazionale, realizzato dall’impresa senese QuestIT.
Il virtual twin, dai primi mesi del 2024, sarà a disposizione dei professionisti del Massachusets General Hospital. “L’IA è il presente e sarà il futuro della medicina – afferma Oscar Benavidez, Capo della Cardiologia Pediatrica – Katherine ha un grande potenziale per essere un valido alleato nella lotta contro le malattie cardiovascolari. Grazie a quest’innovazione all’avanguardia, orientata al Question & Answering, i professionisti in carne e ossa dell’ospedale. I pazienti saranno invece in grado di dialogare con lo stesso avatar. Grazie proprio al continuo confronto, l’assistente virtuale sarà capace di creare report accurati”.
Intelligenza artificiale made in Italy conquista la medicina americana
Ma in che modo questo avatar di intelligenza artificiale può essere utile all’interno di un contesto ospedaliero? Dal punto di vista prettamente operativo, il Massachusetts General Hospital inoltrerà una comunicazione via mail ad un campione specifico di famiglie, in particolar modo, quelle con bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni. Questi giovani, identificati attraverso ricerche e analisi pregresse, hanno manifestato fattori di rischio per la salute del loro cuore come ipertensione a riposo, colesterolo alto e problemi legati al sonno. Per affrontare queste situazioni delicate, le famiglie saranno invitate a compilare due questionari. Una volta ultimato il processo, i dati verranno raccolti ed inoltrati ad un team di professionisti in carne ed ossa compost da cardiologi, nutrizionisti e psicologi.
Ulteriori indicazioni, più tecnologiche e legate al funzionamento dell’avatar Katherine, arrivano dall’azienda che lo ha strutturato e, nello specifico, dal CEO Ernesto Di Iorio: “Katherine è un esempio molto interessante di come l’IA italiana stia crescendo e, soprattutto, attirando l’attenzione anche di grandi potenze globali. Il sistema può essere installato direttamente all’interno dell’infrastruttura cloud dell’ospedale attraverso una serie di ottimizzazioni e addestramenti su funzioni specifiche. L’intelligenza artificiale, come nel caso di Katherine, può essere un valido alleato, nella lotta contro malattie e virus perché è sempre più in grado di far risparmiare tempo e risorse. Il tutto, senza rinunciare all’accuratezza delle risposte e alla sicurezza dei dati soprattutto in settori così strategici come quello sanitario”.