Inaugurato a Granaglione il primo Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale dell’Emilia-Romagna
Il taglio del nastro avvenuto alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni che hanno collaborato a questo riconoscimento unico per la nostra Regione.
Bologna, 15 ottobre 2022 – Nella mattina di sabato 8 ottobre si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale dell’Emilia-Romagna che ha visto coinvolte le istituzioni del territorio promotrici di questo riconoscimento nazionale. Il taglio del nastro alla presenza di Giuseppe Nanni, Sindaco di Alto Reno Terme, Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura e del Gen. Fabrizio Mari, Comandante Carabinieri Forestale Regione Emilia-Romagna, è stato il momento che ha suggellato un percorso lungo vent’anni, partito nel 2003 con l’acquisizione del castagneto di Granaglione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, e giunto fino al riconoscimento di oggi.
Inaugurato Centro biodiversità forestale
Dopo l’inaugurazione i presenti hanno visitato il castagneto, la xiloteca, che espone 30 essenze lignee complete di descrizioni con testo in italiano, inglese e in braille, e potuto assaggiare i prodotti enogastronomici del territorio a base di farina di castagne, oltre al miele e alla birra di castagne prodotta nel vicino birrificio.
Il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, di proprietà della Fondazione Carisbo dal 2003, e realizzato grazie alla partecipazione al “Progetto Appennino” dalla visione futuristica per l’epoca del Prof. Umberto Bagnaresi, è stato riconosciuto a livello nazionale dal Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali – con Decreto del 31/3/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/6/2022 – che ha riconosciuto al Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione la valenza di Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale.
In precedenza, i Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale erano solo tre, riconosciuti nel 2002 e gestiti dall’Arma dei Carabinieri Forestali (Pieve S. Stefano in provincia di Arezzo, Bosco Fontana in provincia di Mantova e Peri in provincia di Verona). Dal 18 giugno scorso sono entrati a far parte di questo ristretto gruppo altri cinque Centri di grande eccellenza e unicità naturale: l’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR-ISPS di Torino, il Centro di ricerca foreste e legno del CREA di Arezzo, il Laboratorio semi dell’Università di Firenze, il Centro regionale di Castanicoltura del Piemonte di Chiusa di Pesio (TO) e il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione di Bologna.
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I Centri perseguono l’approvvigionamento e la conservazione di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di una zona omogenea dal punto di vista ecologico nonché degli ecosistemi forestali presenti, curando specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale. Di circa 10 ettari, si trova a Granaglione, in località Alto Reno Terme sull’Appennino Tosco-Emiliano e, al suo interno, vanta l’eccezionale raccolta del germoplasma del castagno rappresentata dalla varietà di 14 tipi di castagno da frutto e 4 da legno, un unicum a livello nazionale, al quale si aggiunge la parte monumentale.
Il castagneto garantisce la produzione di farina derivata dalle castagne e castagne essiccate ad aria trasformate in granulato per la produzione del birrificio Beltaine. A quest’attività principale si aggiungono la produzione del miele di castagno e i prodotti del sottobosco che crescono in maniera spontanea. Il Castagneto è anche luogo che trasmette valore e memoria attraverso la realizzazione di progetti, laboratori, eventi, visite scolastiche, turistiche e si trova all’interno del Paesaggio rurale di interesse storico denominato “Corona di Matilde” – riconosciuto come tale dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con Decreto del 16 luglio 2021, a seguito di un progetto realizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura – area che circoscrive un ampio territorio di circa 2.500 ettari che va dai 300 ai 1.000 metri (s.l.m.).
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Dal 2017 la gestione tecnico-scientifica è stata affidata all’Accademia Nazionale di Agricoltura, rivolta ad attività di valorizzazione delle risorse del Castagneto di Granaglione tramite ricerche scientifiche, corretta gestione del castagno atta al mantenimento della biodiversità vegetale, studio del sequestro del carbonio ed evoluzione dei suoli in funzione delle coperture vegetali. Le numerose attività progettate per il Castagneto di Granaglione si inseriscono tra le azioni prioritarie e gli strumenti di progettualità che la Fondazione Carisbo indirizza allo sviluppo sostenibile dell’Appennino metropolitano, prevedendo anche il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati con obiettivi comuni. Inaugurato Centro
Giuseppe Nanni, Sindaco di Alto Reno Terme:
«L’inaugurazione del Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale rappresenta per noi un traguardo importante, il riconoscimento di un percorso pluridecennale che, partendo dal valore storico della castagna, quale fonte nutrizionale fondamentale, soprattutto in periodi difficili della storia di questo territorio, ha via via posto le basi per un rilancio del prodotto e dei suoi derivati. L’intuizione, rivelatasi felice, fu quella di individuare nel Castagneto Didattico-Sperimentale di Varano-Granaglione la base di sviluppo ideale, nel complessivo ambito dei castagneti secolari compresi nella cosiddetta “Corona di Matilde”.
Da lì si sono sviluppate una serie di iniziative, dalla tutela del castagneto monumentale al recupero dei fabbricati presenti al suo interno quali l’essiccatoio, al mantenimento e cura della biodiversità delle piante da legno e da frutto, allo sviluppo di produzioni tradizionali quali la farina e il miele, e di nuove produzioni quali la birra di castagne. Oggi, con l’innovativo progetto di ricerca avanzata che va sotto il nome di “Castagni parlanti”, questa attività compie un ulteriore salto di qualità, innanzitutto sotto il profilo della ricerca scientifica.
Il tutto sancito dal Decreto Ministeriale del 31 marzo scorso, che ha visto il nostro inserito tra i nuovi cinque Centri di eccellenza per la biodiversità in tutta Italia, che si sono aggiunti ai tre già istituiti nel 2003. In conclusione, quindi, mi sento di ringraziare la Fondazione Carisbo, l’Accademia Nazionale di Agricoltura, la Regione Emilia-Romagna, l’Università di Bologna e tutti gli Enti che a vario titolo partecipano a questa nuova fase, foriera di ulteriori sviluppi per una filiera del castagno che avrà, ne sono certo, ricadute positive sull’economia della nostra montagna».
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Paolo Beghelli, Presidente Fondazione Carisbo: «Da sempre la Fondazione pone grande attenzione anche allo sviluppo dell’Appennino bolognese, sotto i molteplici profili di interesse storico, culturale e sociale. È dunque grande la soddisfazione per aver ottenuto questo riconoscimento ministeriale, che colloca il Castagneto di Granaglione nella ristretta cerchia dei Centri di eccellenza e unicità su tutto il territorio nazionale. Un traguardo che apre nuovi orizzonti progettuali, grazie al rinnovato impulso all’attività di ricerca scientifica scaturito dalla collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura e l’Università di Bologna».
Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura: «La cerimonia di oggi è il suggello di un lungo percorso, realizzato con una visione ambientale antesignana dalla Fondazione Carisbo nei primi anni Duemila, come contributo al più ampio “Progetto Appennino”. La conservazione e la rigenerazione degli ecosistemi sono atti fondamentali per la lotta al degrado ambientale e dedicare risorse alla salvaguardia della biodiversità rappresenta, senza dubbio, la strada da seguire. Il futuro sempre più ci metterà di fronte a sfide legate a clima e sostenibilità ecologica della filiera agroalimentare e siamo certi che le attività che stiamo portando avanti a Granaglione, nell’ambito di un progetto condiviso con la Fondazione Carisbo, vadano esattamente nella direzione di salvaguardare i boschi montani e le comunità che li abitano aiutandoli a sfruttare il ricco patrimonio ambientale del nostro Appennino».
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Fabrizio Mari, Comandante Regione Carabinieri Forestale: «Con il riconoscimento ministeriale di Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale, al Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, si certifica l’elevato valore scientifico delle attività di studio e ricerca delle varietà di castagno da frutto e da legno portate avanti dall’Accademia Nazionale di Agricoltura da un decennio, assumendo ora una valenza strategica per lo sviluppo del comparto castanicolo dell’Appennino centrale. Il Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna continuerà a svolgere tutta la necessaria collaborazione per favorire l’affermazione di questo importante risultato».
ACCADEMIA NAZIONALE DI AGRICOLTURA
Ufficio stampa e comunicazione
Inaugurato Centro