Impronte geologiche lunari. E se la luna avesse ricevuto impatti molto più grandi da parte degli asteroidi? E se, rispetto a quanto ipotizzato in passato, il corpo celeste fosse stato soggetto ad avvenimenti diversi rispetto a quanto affermato dagli studi fino ad oggi? Secondo la Curtin University la ricerca attuale potrebbe costruire una nuova comprensione sulla prima evoluzione geologica della luna.
Impronte geologiche lunari: la ricerca
Pubblicata su Nature Communications, la ricerca fornisce una maggiore consapevolezza di come gli eventi di impatto più antichi sulla Luna possono aver lasciato impronte di crateri quasi invisibili, offrendo una prospettiva unica sull’evoluzione del sistema Terra-Luna.
Il ricercatore principale, la professoressa Katarina Miljkovic, della Curtin’s School of Earth and Planetary Science e dello Space Science and Technology Centre, ha detto che “i crateri sulla Luna potrebbero avere un aspetto significativamente diverso se si fossero verificati mentre la Luna si stava ancora raffreddando, dopo la sua formazione”.
“Questi grandi crateri da collisione, spesso indicati come bacini di impatto, formatisi durante la solidificazione dell’oceano di magma lunare più di quattro miliardi di anni fa, avrebbero dovuto produrre crateri dall’aspetto diverso, rispetto a quelli formati più tardi nella storia geologica“; ha dichiarato la professoressa associata Miljkovic.
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“Una Luna molto giovane si era formata con un oceano di magma globale che si è raffreddato nel corso di milioni di anni; per formare poi la Luna che vediamo oggi. Quindi, quando gli asteroidi e altri corpi hanno colpito una superficie più morbida, non avrebbero lasciato impronte così gravi. Il che significa che ci sarebbero state poche prove geologiche o geofisiche che l’impatto fosse avvenuto”.
“Il periodo di tempo per la solidificazione dell’oceano di magma lunare varia significativamente tra i diversi studi; ma potrebbe essere stato abbastanza prolungato da sperimentare alcuni dei grandi bombardamenti da impatto tipici dei primi periodi dell’evoluzione del sistema solare”.
“Man mano che la luna invecchia e la superficie si raffredda, diventa più dura; dunque le impronte dei bombardamenti sono molto più evidenti con il telerilevamento”.
Lo studio e l’evoluzione del nostro pianeta
Il prof.ssa associata Miljkovic ha detto che rimane imperativo comprendere il bombardamento e il record di crateri delle prime epoche della storia del sistema solare. Il fine è di completare la storia di come i pianeti si sono formati ed evoluti.
Confrontando diverse prospettive della dinamica degli asteroidi; e poi la modellazione dell’evoluzione lunare, la prof.ssa Miljkovic ha sottolineato che la sua ricerca ha suggerito che la Luna potrebbe mancare di prove del suo primo record di craterizzazione.
“In questa ricerca, ci siamo proposti di spiegare la discrepanza tra la teoria e le osservazioni del record lunare di creazione“. Conclude la Miljkovic.
“Tradurre questa scoperta aiuterà la ricerca futura a capire l’impatto che la prima Terra potrebbe aver subito e come avrebbe influenzato l’evoluzione del nostro pianeta“.