ROMA – «Non vorrei apparire snob, ma apprezzo molto il termine che usano i francesi: per dire “recitare” loro dicono “jouer” che in italiano sarebbe “giocare”. Questo è un mestiere meraviglioso: ti pagano per giocare». Così asseriva, parlando del suo rapporto con il mezzo cinematografico, Marcello Mastroianni, “il divo gentile”, come viene raccontato da Barbara Rossi nel volume, edito da Gremese e ora in libreria.
Tra sogno e realtà, tra arte della recitazione come gioco, veicolo verso nuovi mondi fantastici o illusori (da cui deriva la lunghissima collaborazione con Federico Fellini) e – al contrario – come fascino del reale percepito in tutta la sua grottesca crudezza (i film per la regia di Marco Ferreri), Mastroianni ha incarnato nel cinema italiano e internazionale una nuova figura di divo, seduttivo ma insicuro, persino fragile. La signorilità e la raffinatezza dei modi, accompagnati da una spesso feroce autoironia e da un acuto senso dei propri limiti, hanno fatto di Mastroianni una figura d’attore senza paragoni e senz’altro concorrente rispetto ai modelli a lui coevi.
Esce “Marcello Mastroianni. Il divo gentile” di Barbara Rossi
Scritta in occasione del centenario della sua nascita, la biografia ripercorre l’esistenza e la carriera artistica di Marcello Mastroianni con lo sguardo attento del critico ma anche con l’amorevole attenzione di chi vive un meraviglioso viaggio fra tempi, stagioni cinematografiche, affetti e amori diversi ma pur sempre esaltanti. Tra gli attori più conosciuti al mondo, Mastroianni ha interpretato oltre 140 film dei generi più diversi: dalla commedia sentimentale al dramma, dalla satira di costume al film storico, dal thriller al grottesco. Consacrato internazionalmente da La dolce vita (1960) e 81/2 (1963) di Federico Fellini – sorta di suo alter ego cinematografico –, nel corso di cinque decenni Mastroianni ha dato prova di un talento poliedrico che accende la recitazione di sfumature e sottotoni.
Con l’idea che la memoria – come ricordava lo stesso Mastroianni in Viaggio all’inizio del mondo di Manoel de Oliveira (1997), sua ultima apparizione sul grande schermo – alla fine è ciò che dà senso sia al vivere che al recitare; e che a scandire il tempo è sempre, come cantava Rabagliati nella memoria di Marcello ormai anziano, “l’orologio del cuor”. Marcello Mastroianni era nato a Fontana Liri (Ciociaria) nel 1924: proprio nella sua città natale, venerdì 27 settembre, alle ore 17:00, presso il Centro Studi Marcello Mastroianni e nell’ambito delle giornate dedicate al Premio Marcello Mastroianni, avrà luogo la prima presentazione del libro, alla presenza dell’autrice e dell’editore Gianni Gremese.