ELSA FLACCO, NARRATRICE DI UN ABRUZZO SCONOSCIUTO E STRAORDINARIO
Insegno e scrivo. Così si autodefinisce, molto sinteticamente, sulle sue pagine social, Elsa Flacco. Nata a Guardiagrele nel 1968, autrice di romanzi, saggi e testi teatrali, in realtà la professoressa Flacco è molto di più. All’insegnamento di Italiano, Latino e Storia affianca una instancabile e molto prolifica attività divulgativa; sia come scrittrice che come curatrice e coadiutrice di eventi culturali, come il Guardiagrele Opera Festival giunto quest’anno alla sua VII edizione. Libri, musica, bicicletta e famiglia le sue passioni.
“Mi interessa soprattutto la Storia sul territorio abruzzese. In tutti i miei scritti i protagonisti sono persone invero sconosciute, ma con rapporti molto stretti con eventi e personaggi più famosi e più universalmente narrati”. Così l’autrice introduce il suo lavoro letterario, frutto peraltro di accurate ricerche su abruzzesi di ogni epoca; dall’impero romano agli anni ‘20 e ‘30 del Novecento, che hanno avuto vite straordinarie, come contemporanei o affiancando in secondo piano più illustri protagonisti. “Ho voluto restituire parola a figure vere, reali, da romanzare o teatralizzare, delle quali si sa molto poco, ma che hanno ricoperto ruoli importanti, determinanti e legati alla Storia non solo abruzzese”.
L’ultimo libro di Elsa Flacco, Il Giudice nero, edito da Divergenze, è un testo teatrale che narra del processo all’anarchico sardo Michele Schirru, reo di aver “pensato” di attentare alla vita di Mussolini, ma senza mai realizzare l’azione; e il ruolo del Giudice Guido Cristini, di Guardiagrele, “fascista della prima ora” protagonista, sin da giovanissimo, di una straordinaria ascesa e un’altrettanto repentina caduta.
Elsa Flacco, un’emozione di storia e di speranza
“Il Giudice Cristini infatti, fu Presidente del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, all’apice della sua carriera, dal 1928 al 1932 e “Pablo dell’Osa (giornalista e scrittore) ne aveva curato un’imponente biografia”. Racconta l’autrice. “Da quel lavoro e dalla visione degli atti processuali, gli interrogatori, le lettere dell’imputato ho avuto l’idea di una trasposizione teatrale degli eventi che determinarono la condanna a morte di un uomo reo di aver solo pensato ad un attentato senza mai compierlo.”
Il testo teatrale, seppur breve – un atto e sette scene – riesce a trasmettere l’atmosfera del periodo storico; gli ideali che muovevano le azioni dei protagonisti, dall’una all’altra parte. Le ambizioni e le speranze, la durezza degli atteggiamenti del giudice e la dolcezza malinconica dei sentimenti del condannato. Uno spaccato di un’epoca, gli anni 20 e 30, poco conosciuto in verità o forse solo poco raccontato, che Elsa Flacco riesce a restituire al pubblico emozionandolo con sentimenti contrapposti. Un’emozione che accompagna il lettore in tutto il racconto giudiziario; conservando la speranza, fino all’ultima scena, di un epilogo diverso da quello drammaticamente (e storicamente) sancito dalla sentenza del Giudice nero.
Il lavoro storiografico e narrativo dell’autrice è davvero importante e si incontra in tutta la sua produzione letteraria. Il successo del romanzo “Per Francesco che illumina la notte” (Oakmond Publishing) a distanza di quattro anni “mi stupisce e mi riempie di gioia“, ammette con sincerità. Nel romanzo racconta le vicende storiche, ricostruite sempre con attenzione e puntualità accademiche, del primo gruppo di frati minori che hanno vissuto a stretto contatto con Francesco d’Assisi; condividendone la regola da lui imposta, fatta di privazioni, fatica e amore.
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Protagonisti Tommaso da Celano, primo biografo del santo, e frate Elia, il suo successore. In un susseguirsi di vicende, intrighi, tradimenti, inganni e violenze, un conflitto che vedrà protagonisti, accanto e al di sopra dei francescani in lotta, tre papi e un imperatore, Federico II, le conclusive riflessioni di un frate che capisce di aver sbagliato tutto e per rimediare, almeno in parte, scrive, donando ai posteri la propria testimonianza.
Infine, l’ultima fatica dell’autrice è il romanzo “Italico” (Chiaredizioni) in uscita in questi giorni, in cui, con un balzo temporale, torna a Roma, nell’anno 24 a.C. (730 a.U.C.) per narrare la storia di Asinio Pollione il Marrucino, di origine italica, che nella Roma di Cesare diverrà uomo politico, ufficiale cesariano e scrittore, amico di Catullo, Virgilio e Orazio. A Roma, appena sedicenne, conoscerà l’amore della sua vita, la nobile Cecilia Metella che tuttavia è destinata ad un matrimonio politico. Nel dipanarsi della storia dell’impero di Cesare anche la sua vita ne subirà gli eventi; Asinio e Cecilia si ritroveranno solo dopo molti anni, per un confronto drammatico che segnerà il loro destino.
Mira Carpineta
Note Biografiche
Elsa Flacco è nata a Guardiagrele (CH) nel 1968 e insegna da più di vent’anni materie letterarie nel Liceo scientifico.
Ha pubblicato su periodici e riviste locali (Rivista Abruzzese, D’Abruzzo, ABC-Abruzzo Beni Culturali, Abruzzo NAIF, Terra e gente, AElion) articoli riguardanti il patrimonio storico-culturale dell’Abruzzo.
È coautrice dei testi delle guide turistiche di Guardiagrele (Carsa Edizioni 2000 e ZIP Edizioni 2006) e Rapino (Carsa Edizioni 2003) e di saggi in volumi collettivi, tra i quali
- Giubileo tra fede e arte, Edizioni Itinerari 1999;
- “La Maiella, montagna sacra degli abruzzesi: testimonianze antiche e rappresentazioni letterarie”, in Territorio e identità culturale. Atti del Convegno Internazionale di Studi (Cocullo, 2-4 maggio 2000), a cura di Nicola Scarpone, Edizioni Scientifiche Italiane 2000;
- “Gli animali nell’immaginario popolare e nelle manifestazioni rituali”, in Popoli e riti. Aspetti della religiosità popolare nell’entroterra abruzzese, Amaltea Edizioni 2000;
- Il Parco Nazionale della Majella, Carsa Edizioni 2003;
- Gente d’Abruzzo – Dizionario biografico degli Abruzzesi, Andromeda Editrice 2006;
- Moduli di letteratura regionale abruzzese, Carabba 2007-2010;
- Incontrarsi a Conversazioni di scienza e di storia, GSE Edizioni 2010, a cura di Francesco Sabatini;
- Abruzzo Gli scrittori abruzzesi e l’Unità d’Italia, Carabba 2012;
- San Nicola Greco. Un ponte fra Oriente e Occidente, Atti del convegno, 2012;
- Maiella, montagna madre, Carsa Edizioni
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Nel 2016 ha pubblicato il suo primo lavoro di letteratura creativa: il testo teatrale Un palmo e mezzo sotto la terra, Editrice SIGRAF, da cui è stato tratto lo spettacolo Chi vive? per la regia di Veronica Pace e le musiche di Maurizio Colasanti. Il libro ha ottenuto una menzione di merito nell’edizione 2016 del Premio internazionale Salvatore Quasimodo, nella sezione “Testo teatrale”, e il Premio Speciale della Giuria all’edizione 2017 del Premio letterario “Histonium”.
Il 4 ottobre 2017 è uscito per Oakmond Publishing il suo primo romanzo, Per Francesco, che illumina la notte, che ha ottenuto la Segnalazione d’Onore al XXXV Premio Firenze nella sezione “Narrativa Edita”, ha partecipato al Festival del Medioevo 2018 a Gubbio, ha vinto il Premio della Critica all’VIII edizione di “Nero su bianco – Premio letterario Mino De Blasio 2019”, il 3° Premio al X° Concorso Letterario Nazionale “Città di Cologna Spiaggia” e la Menzione speciale alla III Edizione del Premio Letterario Internazionale “Luca Romano”.
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Il 4 marzo 2019 è stata pubblicata la biografia Giuseppe Dell’Orefice. Un canto interrotto sulla scena napoletana dell’Ottocento, nella collana Aforismi della LIM (Libreria Musicale Italiana), a cura dell’Istituto Abruzzese di Storia Musicale, che ha avuto la Segnalazione della Giuria al Premio Internazionale “Ut pictura poesis” 2019 di Firenze. Nel gennaio 2020 è uscito il volume Tre racconti per il teatro. Fondazione 139. Gli aquiloni di Zuara. La coda, scritto insieme a Maurizio Colasanti per Chiaredizioni. Nel marzo 2021 ha pubblicato con la casa editrice Divergenze il testo teatrale Il giudice nero, sul processo all’anarchico Michele Schirru.
Ha fatto parte della giuria del XXII e del XXIII Premio Internazionale Ignazio Silone, edizioni 2019 e 2020.
ITALICO è il suo secondo romanzo, uscito per Chiaredizioni nell’agosto 2021.