A est di Alessandria, in Egitto, gli archeologi che stanno scavando nel “Tempio dei Faraoni” – com’è chiamato oggi – hanno trovato oggetti e sculture di 2.700 anni fa che erano usati nei rituali per Hathor, la dea del cielo.
Precisamente a 95 km, nell’antica città di Buto, il sito ancora oggi stupisce e restituisce manufatti ritualistici conservatisi perfettamente, in grado di evidenziare e immergere nell’antico impero che un tempo dominò il Medio Oriente.
In un comunicato, il Ministero Egiziano del turismo e delle antichità ha dichiarato:
<<Gli oggetti sono associati a un mix di divinità – non solo la dea di Hathor – che erano venerate nell’antico Egitto e presumibilmente erano venerate al tempio>>.
<<I reperti includono bruciatori d’incenso in maiolica, uno dei quali ha un’immagine del dio Horus sulla parte superiore>> ha aggiunto nel comunicato Ayman Ashmawy, il direttore generale del dipartimento degli scavi del ministero.
Egitto: manufatti ritualistici per venerare le divinità
I reperti includono anche un occhio udjat fatto d’oro. Gli occhi udjat erano popolari nell’antico Egitto ed erano considerati rappresentazioni dell’occhio del dio Horus (Horo). A volte erano visti dagli antichi egizi come simboli di protezione e guarigione. Le scoperte includono anche piccole statue della dea Taweret, che era associata alla gravidanza e al parto; e ancora del dio Thoth, che era associato alla luna e all’apprendimento.
Libro dei Morti Egizio: il ritrovamento perduto
Ashmawy ha anche notato che i reperti includono avori che raffigurano donne che portano offerte e scene di vita quotidiana; queste includono piante, uccelli e animali. Inoltre, hanno riesumato manufatti che sono incisi con geroglifici. Alcune delle iscrizioni menzionano i nomi dei faraoni, e gli archeologi sono stati in grado di dedurre che gli oggetti risalgono alla 26a dinastia (dal 688 a.C. al 525 a.C.).
Durante questo periodo, l’Egitto ottenne la sua indipendenza dagli Assiri e dai Kushiti; in questo lasso di tempo, fiorì per un certo periodo prima di essere conquistato dall’impero persiano.
Diversi vasi d’argilla trovati nel sito potrebbero essere stati usati nei servizi del tempio. I reperti includono anche piccoli pezzi d’oro che probabilmente servivano per aggiungere dorature agli oggetti.
Lo scavo del tempio e l’analisi dei resti sono in corso.