MILANO – David Bowie in mostra a Milano. L’alieno, il Duca Bianco, l’uomo caduto sulla terra. Tutto questo è molto altro ancora è stato il mitico rocker, che ci ha lasciato troppo presto per volare nell’altra dimensione sei anni fa. Era il 2016. Questa esposizione racconta, attraverso le immagini e le memorie del fotografo americano Andrew Kent, un periodo ben preciso nella vita di David Bowie che, tra il 1975 e il 1977, decise di lasciare l’America per tornare in Europa. La mostra si chiama ‘The Passenger’ e aprirà il prossimo 2 aprile al Teatro degli Arcimboldi di Milano.
“La foto preferita di David era quella sulla piazza Rossa con Iggy Pop, mentre il ricordo che ho più impresso – racconta oggi Kent – sono i soldati che marciano nella stessa piazza, un momento che non scorderò mai e che è importante soprattutto in questo periodo storico”. All’arrivo a Mosca “non avevamo nessun aiuto e nessuno parlava inglese tranne gli assistenti di volo dell’Aeroflot, solo grazie a loro siamo arrivati al nostro albergo, il Metropol”.
Tra tanti scatti, anche quello dell’incidente di Victoria Station del 1976, quando sembrò che Bowie facesse il saluto nazista: “David era molto felice quel giorno, non vedeva l’ora di tornare a casa e il suo gesto non era assolutamente nazista, ho viaggiato con lui a lungo e non ha mai fatto commenti di questo tipo, anzi, io sono ebreo e a maggior ragione non ho sentito nessun tipo di discriminazione, in quel gesto non c’era malizia”.
“Tra di noi – rivela Kent – c’era un buonissimo rapporto, ci capivamo molto bene e grazie a questa forte connessione sentivo quando era il momento giusto per scattare, il mio obiettivo era riprendere il suo lato più quieto”. A comporre la mostra, infatti, non sono solo scatti da palco, ma immagini quasi private: Bowie che legge a letto, che si trucca prima di andare in scena o si prepara una sigaretta in treno. Oltre ai 60 scatti, anche cimeli e documenti originali provenienti dall’archivio di Kent.