Dal silenzio alla parola, Lorenzo Marini

Dal silenzio alla parola, Lorenzo Marini

DAL SILENZIO ALLA PAROLA

L’arte riparte a Venezia. In Piazza San Marco a Venezia gli spazi della prestigiosa Fondazione Bevilacqua La Masa ospitano dal 24 giugno al 30 agosto la mostra antologica “Dal Silenzio alla Parola” dedicata a Lorenzo Marini e curata da Sabino Maria Frassà.

BOX INFORMATIVO

TITOLO MOSTRA: DAL SILENZIO ALLA PAROLA

Artista: Lorenzo Marini

Mostra a cura di Sabino Maria Frassà

Sede: Piazza San Marco – Fondazione Bevilacqua La Masa

Da Mercoledì, 24 Giugno a Domenica 30 Agosto 2020

Orario: dalle 10.30 alle 17.30

Ingresso libero

Info e prenotazioni: 348 4914746

info@bevilacqualamasa.it

Info stampa e mostra:

infocramum@gmail.com

c.andretta@fkdesign.it

Cramum è felice di annunciare che dopo le opere inedite presentate da Gaggenau Hub di Milano, dopo i tram e l’arte pubblica nelle più grandi città italiane, anche Venezia celebra Lorenzo Marini con la mostra antologica “Dal silenzio alla parola” curata da Sabino Maria Frassà e ospitata in Piazza San Marco negli spazi della prestigiosa Fondazione Bevilacqua La Masa.

Dal 24 giugno al 30 agosto trenta opere ripercorrono i primi quarant’anni di carriera artistica di Lorenzo Marini: al fianco delle tele concettuali degli anni ‘90, passando per il Manifesto per la Liberazione delle Lettere, la mostra si conclude con l’installazione di AlphaCube, in cui l’artista crea un’opera immersiva e interattiva.

La parola al curatore

Il curatore spiega così il senso della mostra: “Dal Silenzio alla Parola non celebra soltanto quarant’anni di arte di Lorenzo Marini, ma racconta anni di riflessioni e di crescita personale dal nichilismo iniziale alla consapevolezza in divenire degli ultimi anni. La mostra mette in evidenza come Lorenzo Marini abbia incentrato tutto il proprio percorso professionale e artistico sull’unione tra forma e contenuto, elementi intesi come estremi di un pendolo in continuo divenire. L’arte è così per Marini un percorso di catarsi volto a trovare la “Parola”, quel senso che riesce a colmare ogni giorno il “silenzio” della vita quotidiana”.

Dal silenzio alla parola

Lorenzo Marini commenta infine così l’importanza di questa mostra e racconta il suo legame con la città: “Dal Silenzio alla Parola ha un doppio significato. Parla sia dell’evoluzione della mia ricerca artistica, ma anche della città di Venezia, che passa da un Silenzio assordante e imposto, all’umanità della Parola.

E’ una mostra perciò carica di significato per me. Solo in questa città che sento così mia potevo raccontare compiutamente il mio lungo percorso artistico: non tutti sanno infatti che nel 1980 lasciai l’Accademia di Belle Arti di Venezia e il mio amato Maestro Vedova per conseguire la laurea in architettura e intraprendere l’avventura professionale nel settore della pubblicità. Negli anni ho viaggiato per il Mondo e sono riuscito a ricomporre questa dicotomia tra forma e contenuto affrontando il fumetto, gli slogan e il silenzio del bianco. Oggi ritorno a Venezia con il mio “punto d’arrivo” che ho trovato nelle lettere, unendoci l’amore per il futurismo e lo studio della calligrafia orientale”.

Dal silenzio alla parola

LORENZO MARINI

Lorenzo Marini vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Dopo aver lavorato per una ventina d’anni nella riservatezza, difendendo le sue opere dal clamore della pubblicità, settore che conosce benissimo, dopo il 2010 è uscito allo scoperto e ha presentato le sue opere al pubblico con mostre personali in prestigiosi spazi pubblici. Sviluppa la sua poetica sotto il grande maestro Emilio Vedova, dopo aver studiato Architettura all’Università di Venezia. Il concetto di spazio e la ricerca del visual ideale diventano il paradigma della sua pittura.

Una pittura che parte anche dalla volontà di desemantizzare l’oggetto consumistico; e il suo messaggio pubblicitario, scarnificando un concetto a una mera griglia. Dove l’atto di mercificazione viene annullato dalla bellezza degli elementi. Comincia a esporre a New York e Miami; dove partecipa anche ad Art Basel Miami. Nel 2016 ha tenuto a battesimo, presso il Palazzo della Permanente di Milano, la “Type Art”; movimento di cui poi diventa caposcuola e che lo porta nel 2017 a esporre alla 57° Biennale d’arte di Venezia (Padiglione dell’Armenia).

Dal 2019 collabora con Cramum e con Sabino Maria Frassà; l’installazione AlphaCUBE presentata per la DesignWeek 2019 (da Ventura Projects ). Finisce a Venezia (in occasione della 58° Biennale d’arte) a Dubai e infine a Los Angeles.

Nel 2020 da questa collaborazione nasce la mostra di inediti Out of Words appena conclusasi al Gaggenau DesignElementi di Milano. E la grande installazione di arte pubblica “Dynamic Type” a Milano, Venezia, Roma e Firenze.