MILANO – Cristina D’Avena in copertina su Vanity Fair. La cantante è infatti protagonista sul nuovo numero della celebre rivista perché, come dice lei stessa, «in questi tempi incerti l’unico modo per esorcizzare la paura è coltivare e praticare il desiderio». Intervistata dal direttore Simone Marchetti, Cristina spiega che per lei in questo momento valgono soltanto la tolleranza e la speranza:
«La tolleranza che si sta perdendo per via della faziosità dei social e di tanta politica contemporanea è fondamentale per capire tutto: gli altri, cosa non funziona, cosa funziona, come adattarsi. E la speranza è una sua conseguenza: la speranza è la virtù di chi riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. È un esercizio di forza».
Cristina D’Avena in copertina su Vanity Fair
Ma in che modo la D’Avena riesce a esorcizzare la paura?
«Bisogna amare, abbracciare chi possiamo, fare l’amore quando possiamo, approfittare di ogni singolo secondo come fosse un regalo. Non mi ritenga superficiale. Io penso che la mia vita e la mia carriera mi abbiano insegnato a coltivare una sana dose di fanciullezza. E tornare a essere bambini non significa essere superficiali. Vuol dire, invece, essere più positivi perché i bambini sanno essere leggeri, grande dote, e sanno convivere meglio con i momenti difficili perché posseggono la spensieratezza del reinventarsi».
Che cosa significa essere una Cristina D’Avena più sexy rispetto al passato?
«È una provocazione, un invito a sciogliersi, a tollerare, ad amare di più, a sperare. Io penso davvero che questo sia da vivere come un momento di prova. E nei momenti di prova bisogna fare soprattutto una cosa: resistere. E non perdere mai la fiducia. Nel mentre, consiglio di chiudere le porte di casa, spegnere i social, tagliare fuori tutto e tutti. E amare. Noi stessi, chi ci è vicino, chi ci ama. Perché se ci si dimentica di amare, ci si dimentica di tutto».