Cina a rischio: dilaga misteriosa polmonite

Cina a rischio: dilaga misteriosa polmonite

La Cina a rischio: I medici si stanno affrettando per identificare una misteriosa polmonite che sta emergendo tra la popolazione.

Almeno 59 persone, si sono ammalate per via di questa strana malattia. Sette di queste persone, versano in gravi condizioni. A diramare la notizia, una commissione sanitaria locale.

Le autorità cinesi non sanno ancora cosa abbia causato l’epidemia, ma hanno escluso SARS, MERS e influenza aviaria.

“Sembra che un nuovo virus o batterio potrebbe essere la causa della malattia”, afferma Shenglan Tang alla Duke University di Durham, nella Carolina del Nord. “Questo è preoccupante in qualche modo.”

I casi, segnalati nella città di Wuhan, (provincia cinese di Hubei) sono ora oggetto di indagine da parte delle autorità sanitarie cinesi.

Finora, non ci sono prove che l’infezione possa diffondersi tra le persone, ed è tuttavia troppo presto per dichiarare che l’infezione non si diffonderà in questo modo, dice Tang.

Finora non sono stati registrati decessi; ma ciò non significa che l’infezione non sia pericolosa.

Questo è quanto afferma Rosalind Eggo alla London School of Hygiene and Tropical Medicine.

“È difficile sapere quanto sia grave una malattia, in particolare una nuova infezione; perché vedi solo i casi che sono abbastanza gravi da essere rilevati”.  Afferma. “Quindi non possiamo ancora dire quale sia il tasso di mortalità.”

Cina a rischio: indagini del comitato sanitario municipale di Wuhan

Quasi tutte le persone colpite erano accumunate da un fattore: lavoravano in un mercato locale noto per i frutti di mare.

Il posto è stato chiuso il 1° gennaio, stando a un rapporto del Wuhan Evening News . E il comitato sanitario municipale di Wuhan ha conseguentemente dichiarato che effettuerà ulteriori indagini.

Vertendo soprattutto sui servizi igienico-sanitari ambientali.

In aggiunta è rilevato come tutte le persone colpite, si sono ammalate tra il 12 e il 29 dicembre.

I sintomi, oltre alla febbre, includono difficoltà a respirare.

Per ora, tutti stanno ricevendo le giuste cure mediche, in modo isolato. Ma soprattutto si cerca di vagliare tutte le persone che hanno avuto contatti con gli ammalati.

Il comitato di Wuhan, sta inoltre studiando la causa delle infezioni. Già dal 5 gennaio, aveva escluso influenza, influenza aviaria, adenovirus (che può causare raffreddori, polmonite e congiuntivite); ed anche MERS e SARS, che sono responsabile di 774 decessi nel 2003.

“Non ci sono stati focolai ospedalieri, quindi sembra migliore della SARS”, afferma Leo Poon alla Hong Kong University. Ma questo potrebbe cambiare, avverte. “Virus e batteri possono adattarsi e mutare – dobbiamo essere molto cauti.”

L’autorità ospedaliera di Hong Kong ha risposto il 4 gennaio, attivando un “livello di risposta serio” negli ospedali pubblici.

Il personale ospedaliero deve notare eventuali sintomi di febbre o polmonite e deve verificare se le persone con tali sintomi hanno viaggiato a Wuhan.

Coloro che sono sospettati di soffrire della malattia saranno isolati, con accesso limitato ai visitatori. Questo è quanto riportato da un comunicato stampa.

Prevenzione: interviene anche l’OMS

Il Centro per la protezione della salute di Hong Kong sta implementando sensori termici per il corpo del suo aeroporto internazionale.

Questi, saranno utilizzati per verificare se le persone che viaggiano da Wuhan hanno la febbre. Anche i viaggiatori ferroviari possono farsi misurare la temperatura dal personale.

Inoltre, il centro sta avvisando i cittadini che viaggiano al di fuori di Hong Kong; il consiglio è di evitare mercati di animali e di indossare una mascherina sanitaria se iniziano a mostrare sintomi.

Cina a rischio: l’Organizzazione mondiale della sanità sta “monitorando attentamente” l’evento. Così afferma il portavoce Fadéla Chaib.

Attualmente, l’OMS sta sconsigliando di imporre restrizioni commerciali o di viaggio; ma fa eco ai consigli dati ai viaggiatori da e verso la zona. In aggiunta, se dovessero sviluppare sintomi, di  consultare un medico.