BOLOGNA – Cesare Cremonini pubblica un libro. Si chiama “Let them talk – Ogni canzone è una storia”, è pubblicato da Mondadori e uscirà il prossimo 1° dicembre. Un racconto delle sue canzoni e della sua vita, del passato ma anche del presente e del futuro. Ecco come Cremonini racconta lo spirito di questo libro:
«Faccio canzoni solo quando trovo un punto di incontro. Con vite devastate, vissute fino in fondo. Con gli uomini e le donne che hanno già amato, sofferto e dato. Anche se le mie canzoni restano sospese in un sentimento leggero, che tende alla gioia, è proprio in quelle vite che trovo l’interlocutore ideale, nel punto di contatto in cui siamo fragili. È lì che finiamo per somigliarci tutti. Così questo libro non cercherà di raccontare le mie diversità, ciò che mi rende unico per i dolori vissuti o per le fortune e i successi. Al contrario. Questo libro è nato, come tutte le mie canzoni, per far incontrare, e stringersi in un abbraccio, la mia storia con le storie di chi vi entra o ci passa accanto per caso. Le canzoni sono piene di metafore convincenti, ma quella che preferisco è già qui, la state leggendo. Anche Tu, come Me».
Cesare Cremonini pubblica un libro
Cremonini era un bambino introverso fino alle lacrime ma allo stesso tempo accentratore, esibizionista, già votato allo spettacolo:
«Sono stato un figlio che sfuggiva alle regole borghesi della famiglia pur assimilandone i comandamenti, per nulla impaurito dall’idea della fuga verso il mondo esterno, anzi attratto dagli sguardi degli altri. Un figlio che scriveva in continuazione, recitava, ballava, inventava, durante le vacanze in famiglia, durante le lezioni a scuola, durante i pomeriggi di studio, prima di dormire e anche nei sogni. Ogni sera nella camera dei miei andava in scena un musical diverso. Tutti i giorni con un’idea diversa di me».
Oggi, a quarant’anni, Cesare Cremonini è una star, un uomo che, mentre ti parla, sorride, ma nasconde più di un lato oscuro:
«Io non sono soltanto un cantante. Questa parola di cui si abusa mi rappresenta solo in parte. Sono un uomo, e se oltre a un uomo sono davvero un artista, questo fa un artista: getta su un foglio quel che percepisce come imminente, senza sapere quando e per chi accadrà».