Nascosto nelle foreste silenziose della Pennsylvania in America si trova uno degli edifici più famosi al mondo: la casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright. Rappresenta forse uno dei punti più alti raggiunti dall’architettura moderna e riassume perfettamente le convinzioni dell’architetto. Ovvero l’idea di benessere, spirituale e fisico, legato alla vicinanza con gli elementi naturali. Ma come ha origine questo progetto che fonde magistralmente architettura e natura? Scopriamolo insieme percorrendo la sua storia che comincia nel 1934 quando la famiglia Kaufmann si reca nell’ufficio di Wright a Taliesin, Wisconsin. Per fare visita al figlio Edgar Jr. che segue un apprendistato presso l’architetto.
I racconti sul progetto della casa sulla cascata
I ricchi proprietari di grandi magazzini a Pittsburgh chiedono a Wright di progettare una casa per i loro fine settimana. Su questo incontro esistono varie versioni, secondo una di queste Wright visita il cantiere prescelto nel 1934 e rimane un anno senza fare nulla. Quando all’improvviso telefona Kaufmann che annuncia una visita a sorpresa nel suo studio per vedere i piani. Presi dal panico Wright e i suoi apprendisti buttano giù il progettato in sole due. Secondo un’altra leggenda il committente pensava che l’architetto edificasse sulle rive del fiume Bear Run, successivamente scopre che la sua tenuta ci sarebbe stata sopra. L’architetto giustifica la scelta spiegando che vuole integrare la casa con la cascata in modo da essere parte essenziale della struttura. In realtà non è possibile vedere la cascata dall’edificio, ma si può sentire l’acqua che scorre ascoltando attentamente.
Dalla costruzione ad oggi
I lavori cominciano nel 1936 per concludersi nel 1939, Wright realizza una serie di piani a terrazza a sbalzo sovrapposte. Per richiamano alla stratificazione delle rocce del sito e che aggettano audacemente creando un eccezionale effetto scenico. La pietra locale si fonde con le strutture in calcestruzzo armato color beige che si amalgamano come in un unico impasto. Anche gli interni sono progettati per armonizzare con l’esterno in un equilibrio naturale sorprendente. Proprio alle pareti esterne è legata una curiosità, sembra infatti che l’architetto volesse ricoprire i muri con foglia d’oro. Tuttavia i proprietari hanno pensato che sarebbe stata una scelta troppo esagerata per una casa di campagna. La famiglia Kaufmann usa l’edificio come casa vacanze sino agli anni cinquanta e nel 1963 la dona al Western Pennsylvania Conservancy. Oggi è diventato patrimonio mondiale dell’Unesco ed è un museo visitato da milioni di persone.
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