Quella di Cagliostro è probabilmente una figura storica controversa, durante l’esistenza guadagna gli appellativi di: medico, mago, taumaturgo, come anche falsario e ciarlatano. Ma chi è realmente questo personaggio? Forse è solamente un uomo dalla vita avventurosa che ha alternato gesti caritatevoli ad azioni di dubbia moralità. Eppure la sua è una delle vicende più audaci del 1700, la sua storia comincia in uno dei quartieri più poveri di Palermo.
Origini del Conte di Cagliostro
Cagliostro alias Giuseppe Balsamo nasce il 2 giugno 1743 in quella che allora è la capitale del Regno delle due Sicilie. Prima di compiere un anno rimane orfano di padre, quando la madre non è più in grado di accudirlo lo affida agli zii. Tuttavia il giovane Giuseppe ha pianificato un destino diverso, la sua ambizione irrequieta lo porta a scappare di casa per vivere di truffe in strada. Ribelle ad ogni educazione nel 1756 lo spediscono nel convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone come novizio, qui scopre la passione per l’alchimia. Non è chiaro se viene cacciato o fugge dal monastero, comunque lascia Palermo per raggiungere Malta. Come scriverà nelle sue memorie la sua vera vita comincia proprio adesso, il prozio Giuseppe Cagliostro lo introduce nella ristretta cerchia dei Cavalieri di Malta. Ha 25 anni quando, nella chiesa di San Giovanni, Balsamo diventa il Conte Alessandro Cagliostro.
L’ordine del Rito Egizio
Gli viene conferito il triplice cavalierato: templare, maltese e rosacrociano, tuttavia lasciata Malta si ritrova nuovamente solo. E non potendo fare ritorno a Palermo perché ricercato si stabilisce a Roma dove sopravvivere falsificando documenti. Nella Capitale sboccia l’amore con Lorenza Feliciani, i due si sposano ed armati della loro nuova identità partono per Londra. Nel 1777, entra a far parte nella loggia massonica L’Espérance e nei Paesi Bassi diventa membro del gruppo L’Indissolubile. È così che, anno dopo anno, cresce nell’uomo il desiderio di dar vita ad una propria loggia, in grado di riunire tutte le altre confraternite. Tale ordine prese il nome di Rito Egiziano e Cagliostro combatté tutta la vita per vedersi riconoscere ufficialmente tale rito. Arriva addirittura a richiedere un’udienza col papa, il quale ovviamente declinò l’invito.
Lo scandalo della collana
Con lo scopo di guadagnare una fama immortale intraprende viaggi in Inghilterra e in Europa, durante i quali si prodiga per i malati. Gli infermi guarivano miracolosamente e gratuitamente, grazie alle sue doti di alchimista e guaritore. Questa popolarità arriva a Parigi dove Cagliostro approda per incantare la corte di Versailles con misteriose cerimonie. Il Conte diventa il preferito del Cardinale di Rohan, noto appassionato di esoterismo. Ed il legame tra i due è talmente stretto che il mago alloggia vicino al cardinale, in rue Saint-Claude. Tuttavia il passato torbido di falsario lo coinvolge nel noto scandalo della collana. Caso in cui il cardinale Rohan è indotto a finanziare un gioiello per Maria Antonietta dai coniugi De La Motte. Che vedendosi scoperti per discolparsi, dichiarano che la firma falsa è stata creata da Cagliostro, chi meglio di lui esperto in truffe?
La prigionia e la morte
Benché accusato ingiustamente subisce la detenzione nella Bastiglia, dopo estenuanti difese da parte dei migliori avvocati di Parigi, è assolto ma bandito dalla Francia. Nel 1789 torna a Roma e tenta segretamente di fondare il suo movimento di Massoneria egiziana. Purtroppo a tradirlo è proprio la moglie Lorenza che lo fa arrestare comunicando le sue intenzioni alla Sacra Romana Inquisizione. Condannato all’ergastolo da scontare all’interno del carcere di massima sicurezza di San Leo nel Montefeltro muore il 26 agosto 1795. Alla fine l’insistenza di Balsamo, la sua grande volontà di diventare una sorta di Re dei massoni, lo porta ad un tragico finale.