Anelli: tracciamenti fuori controllo – “Intervenire subito per evitare un nuovo lockdown”.
BARI. “In Puglia la situazione dei tracciamenti è già fuori controllo. Occorre intervenire subito se si vuole evitare un nuovo lockdown.”
Questo è l’allarme lanciato in data 17 ottobre da Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, di fronte alla crescita esponenziale dei contagi; e alle numerose segnalazioni dei medici che operano sul territorio.
“Quando non si riescono più a tracciare i contatti e a isolare i cluster di epidemia, l’unica soluzione che rimane per evitare che il sistema sanitario vada in tilt e che succeda da noi ciò che è accaduto a Bergamo, è adottare misure drastiche come una nuova chiusura”. Spiega Anelli – “I dipartimenti e le USCA hanno migliaia di segnalazioni non processate di casi a rischio Covid, perché non riescono a far fronte all’onda montante dell’epidemia”.
E nemmeno il tracciamento tramite l’app Immuni è in funzione. Questo perché a oggi il sistema non prevede un protocollo operativo di attivazione del contact tracing tramite l’applicazione.
L’allarme lanciato dal Presidente dell’Ordine dei medici di Bari è motivato da una serie di segnali preoccupanti anche sul fronte delle strutture ospedaliere e della medicina territoriale. A partire dal ritardo nell’attivazione degli ospedali Covid e dei posti letto necessari nei reparti più interessati dall’epidemia, come pneumologia, malattie infettive e rianimazione.
Anelli: Tracciamenti fuori controllo e mancanza di DPI
Inoltre, i medici di famiglia segnalano di nuovo la mancanza di DPI; ai medici di medicina generale di Bitonto, per esempio, non sono stati distribuiti dispositivi di protezione individuale. Anche alle USCA e al 118, che sono in prima linea nella gestione del Covid-19, i DPI vengono forniti con il contagocce.
“Se vogliamo evitare misure drastiche occorre intervenire subito”. Continua il Presidente. “Serve più personale, a partire dai medici e dagli infermieri. E occorre attivare al più presto tutti i posti letto degli ospedali Covid; oltre a residenze da mettere a disposizione di asintomatici e paucisintomatici per i quali l’isolamento fiduciario non possa avvenire in sicurezza a domicilio. Inoltre, bisogna raddoppiare il numero delle USCA; attingendo se necessario ai medici di medicina generale in formazione. Dato che la norma prevede il loro impiego in strutture sanitarie per il tirocinio e che hanno tutte le competenze per eseguire i tamponi e assistere i pazienti domiciliari.”
“Bisogna che i medici di famiglia abbiano il potere di emettere provvedimenti di isolamento e quarantena per i loro pazienti e che siano distribuiti subito i DPI sul territorio, dato che la mancanza di dispositivi di protezione è alla radice di ulteriori ritardi – aggiunge Anelli – “Infine, servono tamponi rapidi come strumento di tutela e monitoraggio di tutte le strutture pubbliche, a partire dalle scuole. A somministrarli potrebbero essere unità speciali dedicate a questo compito. Tutte queste misure sono urgenti e indispensabili, se vogliamo riprendere il controllo del tracciamento ed evitare un nuovo lockdown”.
Ufficio stampa Kibrit & Calce:
Roberta Franceschetti