Omceo Bari – Anelli: “Concordo con Lopalco, serve redistribuire il fondo sanitario per colmare le diseguaglianze territoriali”.
Bari, 6 giugno 2021. “Concordo con l’Assessore Lopalco. Serve una redistribuzione del fondo sanitario che colmi le diseguaglianze territoriali. Servono più risorse per il servizio sanitario nazionale e, in particolare, più risorse al sud per recuperare il divario con il nord”, commenta così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, l’intervento dell’Assessore Pier Luigi Lopalco, che ha sottolineato come si debba mettere mano ai meccanismi di distribuzione del fondo sanitario, che hanno sempre favorito il nord.
“La salute diseguale è stata resa ancor più diseguale dalla pandemia di Covid. Le risorse previste per il Recovery Plan e poi utilizzate nel PNRR servono soprattutto per colmare le disuguaglianze. Quindi mi aspetto un’allocazione delle risorse diversa rispetto al passato, che vada favore delle regioni con maggiori carenze” – aggiunge Anelli.
“Occorre garantire il superamento delle differenze ingiustificate tra i diversi sistemi regionali, creando un sistema sanitario più equo. Per questo come Presidente della Fnomceo ho proposto l’istituzione presso il Ministero della Salute di un Osservatorio che monitori le disuguaglianze in sanità. Un organismo con funzioni non solo con finalità di monitoraggio, ma anche consultive, che proponga interventi normativi per riportare all’unità, all’universalità e all’uguaglianza il nostro Servizio Sanitario Nazionale. C’è quindi bisogno di una norma che dia maggiori risorse e poteri al Ministero proprio per intervenire lì dove vi siano disuguaglianze”.
Anelli: stop differenze tra Nord e Sud
I dati Istat testimoniano il permanere di diseguaglianze inaccettabili tra nord e sud; la speranza di vita in Campania nel 2020 era di 80,8 anni con una spesa sanitaria pro capite di 1.853 euro, a fronte degli 82,8 del Veneto che registra una spesa pro capite di 1.901 euro.
“Occorre raggiungere la piena uguaglianza superando i divari territoriali, traducendo in realtà i principi sanciti dall’articolo 3 della Costituzione – conclude Anelli – “Paradossalmente le statistiche sono state usate non per colmare le diseguaglianze ma per consolidare i divari. I fabbisogni storici si sono consolidati e sono diventati il metro per l’attribuzione dei fondi; così chi ha meno continua ad avere di meno e chi ha di più continua ad avere di più. Con la drammatica conseguenza di un approfondimento dei divari. Per questo serve mettere mano ai criteri di attribuzione dei fondi.”