Gli omicidi di Alphabet killer hanno luogo tra il 1971 e il 1973 a Rochester, New York, tre giovani vengono violentate e brutalmente uccise. Oltre alla tragica fine le vittime condividono tratti simili, ad esempio nome e cognome di tutte e tre le ragazze inizia con la stessa lettera. Hanno età simile e, fatto ancora più sconvolgente, i loro corpi vengono scoperti in una città che corrisponde alla lettera del loro nome. Per questo motivo il caso è noto alle cronache come gli omicidi dell’alfabeto. È una casualità oppure si tratta della spietata pianificazione di un assassino senza scrupoli? Scopriamolo insieme ripercorrendo le tappe di un caso, forse non chiarito fino in fondo, in cui la lussuria diventa un vizio mortale.
Le prime vittime di Alphabet killer
Comincia tutto il 16 novembre 1971 a Rochester, la decenne Carmen Colon esce per sbrigare una commissione e non farà più ritorno a casa. È avvistata per l’ultima volta lungo la corsia di emergenza della 1-490 W vicino all’uscita Chili-Riga. Nuda dalla vita in giù, mentre fugge da un veicolo in retromarcia, una Ford Pinto di colore scuro. Sorprendentemente 38 persone assistono a questo spettacolo orribile ma nessuno si ferma ad aiutarla. Uno dei testimoni la vede mentre è ricondotta al veicolo dal suo rapitore che la conduce a Churchville dove la stupra e infine la strangola. Esattamente due giorni dopo le forze dell’ordine scoprono il suo corpo seminudo e ricoperto di graffi. Diciassette mesi dopo, il 2 aprile 1973, Alphabet killer uccide Wanda Walkowicz, 11 anni, dopo averla violentata ripetutamente e strangolata con una corda.
L’ultimo omicidio
L’assassino scarica il cadavere della ragazza ai piedi di una collina lungo la strada State Route 104 vicino a Webster a 7 miglia da Rochester. Qui la ritrova la polizia, è ricoperta di graffi e porta segni di violenza carnale come la vittima precedente. Gli indizi da seguire per chi indaga sono molti, tra questi il più interessante è una chiamata anonima. Nella telefonata il testimone dice di aver visto Wanda piangere in una Ford Pinto verde. Forse è la stessa che ha rapito Carmen? Sette mesi dopo il 26 novembre 1973, Michelle Maenza, 10 anni, scompare mentre torna a casa da scuola. Il suo corpo martoriato e picchiato è tragicamente scoperto due giorni dopo a Macedon, New York. Un uomo racconterà di essersi imbattuto proprio in questo luogo in un veicolo in panne al cui interno un individuo cercava di nascondere una bambina.
I sospettati
Il testimone consegna il numero di una targa che porta la polizia direttamente ad un piccolo delinquente di Lyons. Ma l’uomo, il cui nome non verrà mai svelato, per quel maledetto giorno ha un alibi. Su questo caso vengono interrogate oltre 100 persone, tra queste lo zio di Carmen completamente scagionato, che nel 1991 muore suicida. Intanto il killer già alla fine del 1973 sembra essersi fermato, tuttavia c’è un collegamento con una nuova ondata di omicidi dall’altra parte del Paese. Esattamente in California, tra il 1977 e il 1994. Anche in questo caso, le vittime hanno la stessa lettera come iniziale sia per il nome che per il cognome. Roxene Roggasch, strangolata vicino a Fairfax nel 1977, Carmen Colón, che ha lo stesso nome della prima vittima dell’assassino dell’alfabeto, strangolata. Pamela Parsons uccisa nel 1993 e Tracy Tafoya nel 1994.
Un caso che resta irrisolto
Sei anni dopo l’ultimo omicidio, nel 2010, durante una perquisizione a casa del 76enne Jospeh Naso gli agenti fanno una scoperta sconvolgente. Naso è nato a Rochester, l’area dove sono avvenuti gli omicidi del killer dell’alfabeto. E da lì si è trasferito nella costa occidentale poco dopo l’omicidio della piccola Michelle. È lui il serial killer di bambine? Il processo comincia in un clima di grande eccitazione, il tribunale è preso d’assalto dalle tv. Il 20 agosto 2013 Naso è condannato a morte per gli omicidi delle prostitute, ma scagionato per quelli di Rochester. Infatti il suo Dna non corrisponde a quello dei campioni di sperma recuperati dal corpo di Wanda Walkowicz. Allora l’assassino è ancora a piede libero? Purtroppo questo caso solleva più domande che risposte, e come per Zodiac resta tra gli omicidi americani irrisolti più controversi.
by MDL