Valentino Talluto confermati 24 anni di carcere

Valentino Talluto confermati 24 anni di carcere

La Corte di Assise di Roma ha condannato per lesioni gravissime a 24 anni di carcere Valentino Talluto. Il trentunenne originario di Caltanisetta è accusato di avere tramesso volontariamente l’Hiv a più di una trentina di ragazze nella Capitale. Questo è in assoluto il primo processo del genere in Italia, in cui un uomo applica la stessa serialità di un killer. Tuttavia le sue prede non muoiono ma sono condannate a vivere con una terribile verità: la malattia. Lo stesso male che porta via prematuramente la mamma di Valentino, che in questa storia gioca una parte fondamentale.

Il ruolo della madre di Valentino Talluto nel caso e le prime accuse

Infatti è la donna con problemi di tossicodipendenza a infettare il figlio e muore a causa del virus nel 1989 a soli 27 anni. Successivamente Talluto scopre di essere sieropositivo nel 2006 e, secondo l’accusa, da allora comincia ad avere rapporti sessuali non protetti per contagiare le sue partner. L’uomo contatta le sue vittime destinate attraverso chat e social network, e la sua ricerca si limita a donne fragili e facilmente manipolabili. La prima denuncia arriva nel 2014 quando una ragazza dopo essere risultata positiva all’HIV contatta Valentino Talluto che la rassicura inviandogli un certificato fasullo. Sei mesi dopo il caso esplode con una potenza deflagrante perché la ragazza, che resta coperta da anonimato, rappresenta solo la punta dell’iceberg. Infatti i giudici studiando il caso risalgono ad altri 57 episodi simili, riscontrando 32 casi di contagio.

Un lungo elenco di donne

Fortunatamente, 25 delle giovani sono risultate negative grazie alla presenza di anticorpi. Sorprendentemente durante il processo Talluto davanti ai giudici sostiene di non aver mai pensato alle conseguenze delle sue azioni. Si è difeso dicendo:

“Vorrei sottolineare che sono una persona, un ragazzo con un cuore! Ho dei sentimenti e ho l’HIV ma non per questo sono diverso dalle altre persone presenti qui”!

Inconsapevolmente o no purtroppo le sue azioni hanno prodotto una lista nera colpendo drammaticamente innumerevoli donne: Ginevra, Caterina, Marina, Simona. Sono 57 vittime, tra contagi diretti e indiretti, e tra queste c’è anche un bambino che oggi ha tre anni. Il figlio di una donna con cui l’indagato ha avuto una breve relazione mentre lei era incinta. In questa triste storia infine c’è anche Giada, compagna di Valentino dal 2o14, che lo difende e lo aspetterà comunque malgrado la condanna.