Mai più medici senza mascherine

Mai più medici senza mascherine

Bari, 17 settembre 2020. Mai più medici senza mascherine, Filippo Anelli dichiarazioni:

“Di fronte alla nuova ondata di contagi da Covid-19 la priorità deve essere quella di non lasciare mai più medici e odontoiatri senza mascherine e altri dispositivi di protezione”; sostiene il Presidente dell’Ordine dei medici di Bari.

“Abbiamo ottenuto che la legge di conversione del decreto “Cura Italia” prevedesse che i dispositivi di protezione individuale fossero forniti in via prioritaria ai medici, compresi quelli con rapporto convenzionale. Ora, per supportare anche i liberi professionisti, come Federazione nazionale degli Ordini dei medici abbiamo firmato un accordo con la Protezione Civile per attivare un canale dedicato d’acquisto a prezzo calmierato”.

L’11 settembre scorso Filippo Anelli, in qualità di Presidente della Fnomceo ha infatti firmato l’accordo quadro con il Commissario Arcuri in base al quale la Federazione si farà tramite dell’acquisto, da parte di Ordini territoriali, Associazioni e Sindacati di medici e odontoiatri, di mascherine chirurgiche e FFP2, a un costo particolarmente vantaggioso.
“Nella malaugurata ipotesi di una nuova ondata di contagi, non deve più accadere che medici di medicina generale, medici specialisti e odontoiatri liberi professionisti si trovino a dover fronteggiare il virus ‘a mani nude’”;
“La priorità per il bene di tutta la comunità deve essere la messa in sicurezza degli operatori sanitari, a cui è affidato il compito di proteggere e curare i cittadini. Ringrazio il Ministro della Salute Roberto Speranza per aver sostenuto e reso possibile l’accordo”.

Mai più medici senza mascherine: in attivo, anche la  proposta del Ministro Speranza che accoglie un’istanza partita da Bari sul fondo sanitario

In questi giorni, la Federazione nazionale degli Ordini è impegnata attivamente anche nell’introduzione di un’indice di deprivazione per calcolare la ripartizione del Fondo sanitario nazionale.

La nota, partita da Bari, è stata accolta dal Ministro Roberto Speranza; commentata con queste parole dal Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli:

“La proposta del Ministro Speranza di introdurre un indice di deprivazione per calcolare la ripartizione del Fondo sanitario nazionale accoglie un’istanza che era partita proprio da Bari”.

Sostiene Anelli sulla dichiarazione del Ministro Roberto Speranza di oggi che invita ad un confronto sui criteri di riparto.

“Come Ordine dei medici da anni chiediamo di rivedere i criteri, attraverso l’introduzione di un indice di deprivazione; che riesca a superare le diseguaglianze in Sanità tra le diverse aree del Paese. Nel 2016 la Federazione nazionale degli Ordini accolse un documento proposto dall’OMCeO Bari, in cui si poneva il problema delle diseguaglianze di livelli di finanziamento tra le regioni, che mettono in crisi la Sanità e di conseguenza la professione. Una battaglia durata anni vede oggi un primo importante passo in avanti.”

Di seguito il comunicato della Federazione nazionale degli Ordini dei medici


Fondo sanitario, Speranza propone indice di deprivazione.

Anelli: “La Professione medica al fianco del Ministro, cittadini sono uguali di fronte alla Salute”.

 


 Introdurre, tra i criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale, anche l’indice di deprivazione; a chiederlo, questa volta, è il Ministro della Salute, Roberto Speranza. Durante un incontro a Bari, ha sottolineato come sia “giusto che i territori più deboli, che hanno meno risorse, meno ricchezza, meno possibilità abbiano un aiuto più marcato da parte dello Stato”.

Una proposta, quella del Ministro Speranza, che va nella direzione di quanto la Fnomceo, auspica da anni.

L’applicazione dell’indice di deprivazione tra i criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale, quale strumento per il riequilibrio territoriale e per colmare le disuguaglianze di salute, è stata oggetto di diverse mozioni presentate, nel corso del tempo, dal Consiglio Nazionale della Fnomceo, l’assemblea di tutti i 106 presidenti degli Ordini territoriali, che ha fatto sentire il suo ‘no’ a una salute a diverse velocità sul territorio”. Spiega Anelli.

La Professione medica ritiene infatti inaccettabili le disuguaglianze di salute che ancora permangono tra Nord e Sud, tra centro e periferia, tra Asl e Asl, perché tolgono anni di vita e di buona salute ai cittadini e perché vanno contro ai principi fondamentali di universalità, uguaglianza ed equità del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.

Come Fnomceo, che la Professione medica rappresenta per Legge, siamo dunque, senza se e senza ma, al fianco del Ministro Roberto Speranza“.

(Continua):

“Ai Governatori chiediamo di dare più risorse a quelle Regioni che hanno meno ricchezza e meno sostegno da parte dello Stato; dove maggiori sono le disuguaglianze di salute e dove la mobilità sanitaria sottrae ulteriori fondi. Dove, in un circolo vizioso, il reddito più basso e il minor livello di istruzione favoriscono l’incidenza di malattie prevenibili. Aumentano la mortalità, rubano anni di vita in buona salute”.

“ Se una lezione l’epidemia di Covid-19 ci ha insegnato è proprio quella della solidarietà; del fare fronte comune contro il nemico invisibile. Dell’aiutarsi gli uni con gli altri. È proprio nella solidarietà la chiave della flessibilità del nostro Servizio sanitario nazionale; che gli conferisce resistenza e resilienza di fronte alle emergenze come quella che ci siamo trovati a fronteggiare”.

In conclusione:

Noi medici ci siamo, Ministro. Per noi, per il nostro Codice deontologico. Per la Legge Istitutiva del nostro Servizio Sanitario Nazionale; e prima ancora, per la Costituzione, i cittadini, di più, tutti gli individui sono uguali di fronte alla Salute”.