I vegani chiedono a Ferrero e Barilla di produrre uno snack vegan-friendly simile al Kinder Bueno.
L’artista “Colline di tristezza”, attraverso i Social, si fa portavoce delle richieste dei vegani a Ferrero e Barilla. Adesso si attende la risposta delle due multinazionali.
TORINO. Su Facebook esiste una pagina dal nome “Petizione – Kinder Bueno 1100% Vegetale”, con oltre 500 sostenitori; chiedono alla Ferrero la produzione di uno snack simile al Kinder Bueno, ma senza derivati animali e pertanto adatto anche ai consumatori vegani.
L’iniziativa è stata lanciata dall’artista torinese “Colline di tristezza”; noto in Italia per la proposta della maglietta con l’igienizzante (T-Soap) e per altre iniziative i cui ambiti toccano ferrovie, mobilità sostenibile e calcio.
La pagina, creata a marzo, è partita ufficialmente a giugno con l’iniziativa, causa il lockdown. Dunque, a mezzo stampa, “Colline di tristezza”, ha proposto alla Ferrero di produrre un Kinder Bueno 100% vegetale. Ora la pagina è cresciuta e conta oltre 500 like, tra cui anche non vegani.
Fa sapere l’artista che il numero di persone favorevoli all’iniziativa, sarebbe sicuramente in realtà molto più alto; ma molti semplicemente non sono venuti a sapere dell’iniziativa.
Snack vegan-friendly: l’iniziativa dei vegani
La proposta nasce per motivazioni etiche e non salutistiche. Ma va segnalato che diversi sostenitori hanno invocato l’eliminazione dell’olio di palma (nonostante la questione sia dibattuta sotto vari punti di vista anche tra vegani stessi).
Si richiede alla Ferrero un comunicato stampa pubblico di avvenuta presa visione della proposta; e poi di un feedback a riguardo. Il non-cantante torinese, per festeggiare il raggiungimento dei 500 sostenitori, ha caricato su Youtube un jingle, con il nome dello snack modificato in “Dinker Nuebo 100% Vegetale” (per rispettare la normativa sui marchi).
L’artista piemontese ricorda che è stata formulata una seconda proposta alternativa, consistente in uno snack simile al Kinder Bueno; con un riempimento a base di tiramisù non contenente derivati animali. Anche questo adatto anche ai consumatori vegani. Questo snack è battezzato con il nome di “Lift”, per dare l’idea di un rialzo dopo il brutto anno che abbiamo vissuto.
La richiesta alla Barilla
“Colline di tristezza” decide ora di lanciare questa proposta anche al gruppo Barilla. Dato che in periodi recenti abbiamo assistito “ad una sfida tra questi due colossi” con uno che è entrato nel segmento di mercato dell’altro e viceversa. E poi, sempre secondo il promotore dell’iniziativa “se questa rivalità potesse far aumentare l’offerta di prodotti vegani, questo sarebbe estremamente positivo”.
Si richiede pertanto uno snack vegan, anche alla Barilla un comunicato pubblico di presa visione della proposta.
L’artista sostiene che basta guardarsi intorno per avere il senso di quanto il mercato (negli ambiti dolce e salato) sia cambiato; e pertanto i grandi gruppi alimentari (dolciari e non) dovranno fare i conti con una categoria di persone che magari in precedenza hanno preferito ignorare.
Fa sapere inoltre, di aver pensato all’ipotesi di trovare persone interessate all’iniziativa in paesi esteri meno popolosi come Svezia o Norvegia; soprattutto per la creazione di pagine locali a sostegno dell’iniziativa. Visto che alcuni prodotti vengono prima lanciati in paesi più piccoli e poi successivamente nei paesi più grandi.
“Al momento è solo un’idea ipotetica. Con questa pagina stiamo cercando di lanciare un assist per far capire che c’è un mercato per i prodotti vegan-friendly; e pertanto l’aumento dell’offerta di questi prodotti rappresenta un’importante ambizione di questa iniziativa”.