All’apparenza sembra un edificio comune quello al civico 3 di calle Antonio Grilo a Madrid, nulla lo differenzia dagli altri. Eppure ha alle spalle una cronaca nera che l’ha fatta probabilmente diventare la casa maledetta più nota nel cuore del quartiere Malasaña. Infatti durante il XX secolo è stata testimone di una moltitudine agghiacciante di crimini che hanno riempito le pagine dei giornali dell’epoca.
Un passato di delitti per la casa maledetta madrilena
Il primo degli assassinii avviene nel novembre 1945, Felipe de la Braña di 48 anni viene ucciso al piano nobile dello stabile. Il suo corpo ha la testa fracassata ed in mano ha una ciocca di capelli strappata al suo carnefice. Secondo le indagini, è stato vittima di una rapina ed il caso rimane senza colpevoli. Nel 1964, al primo piano della stessa casa, Pilar Martín, una madre single sceglie di strangolare il suo neonato per nascondere che era rimasta incinta. Una volta commesso il barbaro gesto, avvolse il corpo inerte del bambino in un asciugamano per deporlo in un cassetto del comò. Pochi giorni dopo la sorella di Pilar trova il cadavere del neonato e scopre il brutale omicidio. Tuttavia per rivivere il momento più atroce di tutti per la casa maledetta di Madrid dobbiamo arrivare al primo maggio del 1962.
Il massacro più famoso
Quando la disperazione del sarto di 48 anni José María Ruiz Martínez si trasforma in follia omicida. Questo è forse il più popolare dei delitti consumati al numero 3 di via Antonio Grilo, in totale 6 morti e un suicidio. Ecco come si sono svolti i fatti, il primo passo dell’uomo è stato quello di mandare la sua cameriera in farmacia. Subito dopo mette in atto il sanguinoso piano, uccide 4 dei suoi figli che stavano ancora dormendo. Solo il più grande, 14 anni si è svegliato e, vedendo con orrore cosa stava succedendo, ha cercato di mettersi in salvo chiudendosi in bagno. Tuttavia viene scoperto dal padre e sgozzato ferocemente, mentre la moglie crolla sotto una pioggia di martellate. Subito dopo il sarto porta i cadaveri sul balcone e grida in modo che i vicini sentano:
“Li ho uccisi tutti! Li ho amati moltissimo! Eccoli”!
Un tragico finale
Le persone presero ad affollare la strada e restarono atterriti davanti alla scena dantesca che si trovarono davanti. Quando è arrivata la polizia, l’assassino ha chiesto la presenza di un prete carmelitano con il quale confessarsi prima di suicidarsi. Dopo un breve dialogo, il padre di famiglia è rientrato in casa ed è allora che si è sparato in testa. È questa la terribile storia di un edifico che ha visto scorrere fiumi di sangue. Fatti che raccontano di strani casi di cui la Spagna è piena, misteri ed oscure presenze. Come ad esempio i terribili volti di Belmez, vicende che non smetteranno mai di catturare l’interesse con il loro macabro fascino.