Tra gli itinerari più misteriosi e suggestivi di Napoli probabilmente c’è la Cappella di Sansevero fortemente voluta dal primo Gran Maestro della Massoneria napoletana. Vi racconto di Raimondo di Sangro, un intraprendente mecenate che ha regalato al mondo capolavori straordinari, tuttavia intorno a questo personaggio aleggiano diversi misteri, scopriamoli insieme.
L’alchimia della Cappella di Sansevero
Siamo a Napoli a metà 1700 ed il Principe appare agli occhi del popolo come una sorta di stregone spietato. Infatti dicerie parlano dell’enigmatica scomparsa di poveri sventurati usati dall’uomo per i suoi diabolici esperimenti realizzati in segreti laboratori nei sotterranei del suo palazzo. Ne sarebbero la prova due scheletri avvolti dall’apparato circolatorio in eccezionale stato di conservazione esposti nella Cappella di Sansevero. Opere realizzate attorno al 1763-64 da un medico siciliano, Giuseppe Salerno, sotto la direzione di Raimondo di Sangro, forse pietrificando i vasi sanguigni col mercurio. Verità o leggenda la storia ci restituisce invece l’immagine di un illuminato che ha dedicato le sue ricerche alla scienze e alle arti. La sua vera ossessione, però, è quella di meravigliare, ed entrare per sempre nella storia. È così che un giorno il Principe comprende che la definitiva sistemazione della chiesa di Santa Maria della Pietà poteva renderlo immortale.
La leggenda del sudario
Questo capolavoro di arte ermetica ed esoterica diventa noto come Cappella Sansevero, tra i suoi capolavori c’è il Cristo velato. Una delle sculture più suggestive al mondo opera di Giuseppe Sanmartino, un giovane artista napoletano che realizza una statua di rara finezza. Proprio la sottigliezza del velo, che sembra dolcemente adagiato sul corpo senza vita di Gesù, ha sin da subito contribuito ad alimentare numerosi racconti. Uno di questi, infatti, riguarda la sua trasparenza, che è forse il risultato di un processo alchemico di marmorizzazione compiuto dal Principe in persona. Una credenza sorta 250 anni fa ma che ancora oggi stimola la fantasia dei visitatori che increduli osservano la statua e il panneggio che la ricopre. Un itinerario misterioso che si abbina perfettamente con il Ghost Tour proposto dall’asociazione De Rebus Neapolis alla scoperta di personaggi e spiriti che vagano nelle dimore del centro antico di Napoli.