Come un respiro che si trattiene prima di esprimere un desiderio, il nuovo libro di Ferzan Özpetek incanta già dalle prime pagine. Un viaggio tra Roma ed Istanbul per ripercorrere la travagliata storia di due sorelle lontane. È un libro bellissimo che ci invita a interrompere il ritmo frenetico della vita per immergerci nella lettura, ora ve lo racconto.
Un viaggio interiore Come un respiro
Siamo a Roma ed è una domenica assolata di fine giugno e Sergio e Giovanna hanno invitato a pranzo nel loro appartamento al Testaccio due coppie di cari amici. Mentre fervono gli ultimi preparativi una sconosciuta bussa alla porta, si presenta e inizia a raccontare la sua storia. Si chiama Elsa Corti, viene da Istanbul e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto:
“Cara Adele, ho tanto cercato il mio posto nel mondo, ed era dentro di me: proprio qui dove mi batte il cuore”.
Improvvisamente la delicatezza della narrazione di Come un respiro ci coinvolge in un incrocio tra passato e presente con un incredibile colpo di scena. Infatti tra i tanti amori di Elsa c’è quello più travagliato per sua sorella, che vuole rivedere in quella casa, dopo cinquanta anni.
Una storia tra incontri e speranze
Il libro parte proprio da una delle tante missive che Adele ha scritto alla sorella, per ritrovare il loro rapporto esclusivo. E noi che leggiamo veniamo invitati a scoprire quel groviglio di sentimenti che lega Elsa e Adele. Riviviamo con loro il passato come un presente che incombe e riapre domande e ferite anche le nostre. Ozpetek da un ritmo incalzante alla narrazione, ci lascia però sempre sospesi, in attesa di qualcosa che sta per accadere o essere rivelato. Infatti alla fine scopriamo che amore ed odio non sono mai stati così vicini. Anche nel rapporto tra due sorelle che, dopo una lunga separazione, sono destinate rincontrarsi. In conclusione è un libro che raccomando caldamente di leggere tutto di un fiato per non spezzare la magia di sognare.