La degenerazione maculare, ovvero una patologia in cui la porzione centrale della retina (macula) si deteriora e non funziona, si lega principalmente all’invecchiamento. Durante uno studio approfondito condotto da alcuni ricercatori, sono emerse novità.
Degenerazione maculare: il nuovo studio da vicino
L’esame condotto, suggerisce che una molecola – che di solito sopprime la crescita dannosa dei vasi sanguigni – può provocare la reazione opposta nella vista.
Ovvero, può condizionare la patologia chiamata degenerazione maculare (o Degenerazione Maculare Senile – DMS). L’équipe, rivela che se gli studi futuri confermeranno la scoperta, si potrebbero condurre trattamenti più efficaci.
Sono tante le persone che riscontrano, già sui 50 anni questo problema. Attualmente, solo in Italia, colpisce circa il 2% della popolazione. In America, sono circa 1,8 milioni a soffrirne.
Mediamente, si riscontra che il disturbo, varia dall’ 8.5% al 11%, in una fascia di età compresa tra i 65 e i 74 anni. Mentre solo il 27% al di sopra i 75 anni. Indicativamente, i dati evidenziano che ogni anno, solo nel Bel Paese, ci sono circa 63 mila nuovi casi di degenerazione maculare legata all’età.
Secondo una fonte, il 10-15% delle persone con DMS ha una forma più grave della malattia; nota come DMS “umida” che progredisce più rapidamente. Ma per essere più specifici bisogna dire che esistono due forme di DMS, “UMIDA” o “essudativa” (indicata con l’acronimo DMSE). E la DMS “secca”.
La DMS umida, è causada da un’infiammazione che provoca l’eccessiva crescita di neovasi sottoretinici anomali; la cui parete risulta fragile. Questi vasi si dilatano verso la parte centrale della retina, che consente all’occhio di vedere i minimi dettagli. I vasi, che risultano estremamente permeabili, possono dare origine ad un fluido sottoretinico. Questi vasi perdono sangue e liquidi, cioè distacchi sierosi (edema maculare) dell’epitelio pigmentato retinico, che danneggiando i fotorecettori nel maculare e causando la perdita della visione centrale. Ad ogni modo è considerata la forma più aggressiva.
Riguardo la DMS secca, (forma meno grave) può colpire entrambi gli occhi, anche asimmetricamente.
L’azione dell’ interleuchina-4 (IL-4)
La ricerca, su altre condizioni che comportano danni ai nervi, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson , suggerisce che una molecola di segnalazione immunitaria chiamata interleuchina–4 (IL-4) può svolgere un ruolo antinfiammatorio e protettivo.
L’IL-4 è anche nota per sopprimere la crescita dei vasi sanguigni, che può aiutare a prevenire la crescita dei tumori. Inoltre, le cellule del midollo osseo di solito, aiutano il corpo a riparare i tessuti danneggiati, compresi i vasi sanguigni.
I ricercatori della divisione di oftalmologia e scienze visive dell’Università Tottori in Giappone, hanno scoperto, che c’è un nesso tra IL-4 e le cellule del midollo osseo.
In primo luogo, hanno misurato i livelli di IL-4 nell’umor acqueo – cioè il liquido salino che si trova tra la cornea e l’altra lente naturale del nostro occhio – di 234 persone con DMS umida alla prima sessione di trattamento.
Hanno anche raccolto campioni dello stesso, da 104 persone anziane sottoposte a chirurgia per cataratta, che sono servite da controlli.
Le persone con DMS umida presentavano livelli più elevati di IL-4 rispetto a quelli del gruppo di controllo.
Esperimento su cavie
I ricercatori, hanno eseguito test anche sui topi. In essi si rileva una condizione che imita la DMS; e continuando, si è riscontrato l’aumento di livelli di IL-4 nei loro occhi.
Per determinare se la molecola è protettiva o dannosa, hanno iniettato IL-4 nel flusso sanguigno dei topi; e poi hanno scoperto che aumentava l’eccessiva crescita dei vasi sanguigni nei loro occhi.
Iniettare nei topi un anticorpo che blocca la produzione di IL-4 ha avuto l’effetto opposto, riducendo la crescita dei vasi sanguigni.
I ricercatori hanno continuato a utilizzare esperimenti di coltura cellulare per dimostrare che IL-4 promuove la risposta delle cellule di midollo osseo nei topi; e la crescita di nuovi vasi sanguigni della retina. In sua assenza, i fragili vasi sanguigni che caratterizzano la DMS non sono stati in grado di crescere.
Ruolo cruciale nella crescita eccessiva dei vasi sanguigni
“I nostri risultati mostrano che IL-4 svolge un ruolo cruciale nella crescita eccessiva dei vasi sanguigni; reclutando cellule del midollo osseo che aiutano questa crescita alla lesione dell’occhio“. Afferma Takashi Baba, co-primo autore dello studio.
“Questi risultati sono stati sorprendenti e suggeriscono che risposte immunitarie normalmente utili possono invece causare più danni“; afferma il co-primo autore Dai Miyazaki.
Nel loro documento, pubblicato sulla rivista eLife, gli autori scrivono che IL-4 è nota per ridurre l’infiammazione, prevenire la crescita di nuovi vasi sanguigni e proteggere le cellule nervose. Ma notano, che la loro scoperta possa offrire nuove possibilità per il trattamento di DMS.
“Poiché IL-4 svolge un ruolo chiave nella promozione della malattia nell’DMS, può servire come obiettivo per nuovi trattamenti per curare questa condizione“. Conclude Miyazaki.
Il team, conclude che questi trattamenti potrebbero bloccare l’IL-4 stessa o i recettori a cui si lega.
Tuttavia, i risultati rimangono preliminari e dovranno essere esaminati ulteriormente per confermare le conclusioni dei ricercatori.
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