Tomas de Torquemada: l’ombra della Chiesa

Tomas de Torquemada: l’ombra della Chiesa

Nella Spagna del XV secolo fiorisce la religione cattolica romana e, in questo scenario all’apparenza idilliaco, vive un uomo di nome Tomas de Torquemada. Una forza da non sottovalutare la sua. Non a caso, nelle pagine della storia ha un ruolo in quasi tutti i principali eventi accaduti nella penisola Iberica. Grazie a lui Cristoforo Colombo salpa per le Americhe; ma soprattutto l’Inquisizione spagnola non sarebbe mai avvenuta.

Nato per estirpare il male: Tomas de Torquemada

Sin dalla nascita del cristianesimo, gli eretici sono braccati senza pietà, ed esiste una verità schiacciante: la crudeltà genera crudeltà. Per riportare l’ordine, Papa Sisto IV nel 1478, sollecitato dalla regina Isabella di Castiglia e dal re Ferdinando d’Aragona, fonda la Santa Inquisizione. Al fine di garantire che i ribelli siano espulsi correttamente dalle loro case, il Pontefice nomina gli inquisitori per indagare su ogni caso specifico. Queste sono figure ingozzate di disumanità e con un livello di crudeltà raramente eguagliato nella storia della civiltà. In questo, Tomas de Torquemada, è destinato a grandi cose, soprattutto quando viene scelto dalla regina di Spagna per soggiogare gli eretici. Con il suo nuovo potere di inquisitore, diventa un leader furioso che stritola in una morsa di terrore chiunque minacci il Santo Uffizio. Agevolato da un sadismo insaziabile, trasforma gli interrogatori in feroci rituali religiosi benedetti, di rara malvagità.

Tomas de Torquemada

Un terrificante regno di paura

I palazzi e le magnifiche stanze sfarzosamente abbellite dove vivono gli uomini di chiesa, sono in netto contrasto con le camere destinate agli interrogatori. Gli unici oggetti forniti ai prigionieri sono la brutta copia di un giaciglio, un orinatoio, un piatto ed una lampada. Tutti quelli decisi a non lasciare il Paese diventano cristiani con un battesimo forzato, tuttavia, se presi a praticare altre religioni subiscono immediatamente la gogna. Con il pretesto di liberare la Spagna, Torquemada si spinge ben oltre il limite e supervisiona le esecuzioni di 2000 persone. Le notizie su tali efferatezze sono registrate in maniera certosina da Hernando del Pulgar, segretario personale della regina Isabella. L’orrore ha inizio nella camera di tortura, concepita per incutere timore quando il carnefice appare completamente vestito di nero. Flagelli, ferri roventi, e perfino un elemento innocuo come l’acqua diventa letale per i poveri malcapitati.

Tortura e ipocrisia

In questi giochi mortali sono piuttosto singolari le regole, se il torturato muore sotto tortura è colpa sua. Inoltre gli inquisitori sono autorizzati dal Papa a praticare il supplizio preferibilmente senza spargimento di sangue. Perciò tenaglie e attrezzi vengono arroventati dal fuoco al fine di cauterizzare le ferite inflitte. Tra le pene più cruente c’è la ruota dentata, con l’accusato legato con corde che potevano essere strette sempre di più. Una volta superato questo c’è la Garrucha con l’eretico appeso per i polsi a una carrucola che pende dal soffitto e pesi legati ai piedi. Tirando lentamente la corda per acuire al massimo il dolore, la vittima è lasciata ricadere di colpo disarticolando in tal modo le membra. Molti venivano costretti a bere con un telo di lino che scivola nello stomaco, poi tirato con forza si moriva con le viscere in bocca.

Tomas de Torquemada

Un glorioso ritiro

Torquemada affermava che il suo ritiro nel monastero di San Tommaso d’Aquino ad Avila fosse dovuto alla sua salute sofferente. Però alcuni storici affermano che il vero motivo era dovuto alle lamentele contro il suo terribile regno. Dopo quindici anni come Gran Inquisitore per la Spagna, Tomas de Torquemada muore nel monastero di Avila. Fatto curioso nel 1832, la sua tomba viene saccheggiata, solo due anni prima della fine ufficiale dell’Inquisizione, le sue ossa rubate e bruciate ritualmente. Ciononostante, la ferocia continua a dilagare fino ad arrivare ai giorni nostri, e così sarà sempre finché l’uomo si vorrà sostituire a Dio.

By M.DL


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