ROMA – Rispettare le regole anche nella fase 2! Questo il monito lanciato oggi dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa organizzata dall’istituto.
L’esperto, infatti, ha detto che la fase 2 è dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19 è molto delicata, ed è sì importante che il Paese riparta, ma il virus non ha cambiato né identità né caratteristiche. Di conseguenza, violare le regole di comportamento per la prevenzione del contagio potrebbe facilitare la circolazione. Una precisazione importante, soprattutto dopo ciò che è avvenuto ai Navigli di Milano.
Rispettare le regole anche nella fase 2!
Una posizione, quella di Brusaferro, condivisa anche a livello internazionale. Ad esempio un paio di giorni fa il direttore generale dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sul coronavirus ha ammonito:
“Il rischio di ritornare in lockdown resta molto reale se i Paesi non gestiscono la transizioni con estrema attenzione e con un approccio a fasi”.
Per il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook “Coronavirus – Dati e analisi scientifiche”, solo fra 15 giorni si potranno vedere gli effetti della fase 2:
“I numeri incoraggianti di questi giorni sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia costituiscono infatti una fotografia del passato – ha detto all’Ansa – Quello che registriamo oggi è il frutto di quello che abbiamo visto durante il lockdown. Se in questi primi giorni della fase 2 i contagi stanno ripartendo lo sapremo solo fra 15 giorni. È molto probabile che ancora oggi i dati indichino che decessi e contagi sono meno di cento, ma non è il caso di festeggiare né di abbassare la guardia perché si tratta di risultati del passato”.
Per quanto riguarda le cure, il vaccino cinese PiCoVacc, basato su una forma purificata e inattivata del virus SarsCoV2, funziona su topi, ratti e macachi. Un vaccino jolly perché protegge da 10 ceppi virali isolati in diversi Paesi (Italia inclusa), inducendo una massiccia produzione di anticorpi, che nei topi è 10 volte superiore a quella dei pazienti guariti da Covid-19. Notizie che fanno ben sperare. I risultati aprono ai test sull’uomo entro l’anno. E sono pubblicati su ‘Science’ dal gruppo di ricerca cinese coordinato dall’azienda Sinovac Biotech con sede a Pechino.