Parco dei Mostri esoterismo e misteri pietra

Parco dei Mostri esoterismo e misteri pietra

È un luogo tanto antico quanto misterioso, un grande bosco che sembra un giardino incantato in cui si incastonano personaggi e storie. Quando il Parco dei Mostri non aveva raggiunto la notorietà odierna le statue sbucavano all’improvviso dai cespugli creando un effetto di paura e stupore. Il suo fascino surreale e grottesco nel passato ha entusiasmato personaggi del calibro di Dalì e di Goethe.

Un tripudio di arte nel Parco dei Mostri

Questo posto magico si trova alle porte del borgo di Bomarzo, a pochi chilometri da Viterbo. Nasce dal desiderio del principe Pier Francesco Orsini di dedicare alla moglie Giulia Farnese un angolo di natura e arte impareggiabile. A progettare e realizzare il Bosco Sacro è chiamato il famoso architetto Pirro Ligorio, all’opera anche nel cantiere di San Pietro a Roma dopo Raffaello. Realizza circa una trentina di statue di notevoli dimensioni, scolpite nella roccia di peperino e raffiguranti personaggi mitologici e spaventosi. Ciò che colpisce maggiormente è il tenore misterioso di alcune scritte poste vicino ai monumenti che spiegano allegoricamente il significato e ammoniscono il visitatore. L’iscrizione, il cui senso è più chiaro dopo aver visitato il parco, dice:

Tu che entri qua tienilo a mente, parte a parte, e dimmi poi se tante meraviglie sono fatte per inganno o per arte”!

Parco dei Mostri

Oasi fiabesca

In questa villa delle meraviglie si cammina tra citazioni letterarie dalle Metamorfosi di Ovidio alla Divina Commedia di Dante. La finzione scenica è travolgente, c’è un orco che spalanca le sue fauci per inghiottirci avvisando al suo ingresso che ogni pensiero vola. Mentre due sfingi ci accompagnano verso il gruppo della tartaruga e della balena su cui troneggia una figura femminile. Difatti La tartaruga è simbolo di stabilità e di longevità, rappresenta l’unione tra la terra e il cielo. L’insieme scultoreo è infatti il passaggio verso la purificazione e la donna alata è l’apice di questa trasformazione. Si continua passando da un ninfeo al teatro e vediamo un elefante che stritola un guerriero romano. Ed improvvisamente veniamo sorpresi da un Echidna, la Furia e i leoni, prima di arrivare ad un tempio isolato, l’effetto sorpresa è assicurato.

Parco dei Mostri

Leggende e segreti

Tutto l’insieme ha un’aria solo all’apparenza casuale, perché ogni roccia è studiata per essere scolpita ed integrarsi nel paesaggio. Il signore di Bomarzo conosce bene la zona e in particolare è affascinato dai resti delle sculture di epoca etrusca che si trovavano nel bosco. Tuttavia il principe è anche filosofo ed alchimista, sedotto da un testo esoterico dell’epoca scritto da Francesco Colonna dal titolo Hypnerotomachia Polyphilii. Il testo racconta il sogno del protagonista che, per superare il dolore per la perdita dell’amata, intraprende un cammino per raggiungerla e strapparla alla morte. Infatti anche Pier Francesco Orsini ha perso la sua cara Giulia e le sculture in pietra rappresentano gli ostacoli al loro amore. Secondo altre interpretazioni l’intero parco è un percorso iniziatico esoterico. Ripercorrendo il tragitto individuato dal principe all’interno del bosco, il neofita ricostruisce le diverse fasi dell’Opus alchemico per arrivare alla verità esoterica.

Link utili:

www.sacrobosco.it