PESCARA – A Pescara un ospedale interamente Covid 19 per distinguere i casi medici trattati nell’attuale nosocomio da quelli più specifici legati al coronavirus. La novità era già stata annunciata ufficialmente nei giorni scorsi, ma ora è pronta a diventare realtà. Nella tarda serata di sabato 11 aprile, infatti, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato il decreto per far partire il progetto Ospedale Covid a Pescara.
La notte stessa è partita la procedura per l’individuazione dell’operatore economico che lo realizzerà. Il termine ultimo assegnato per la presentazione delle offerte è mercoledì 15 aprile alle ore 17:30. Subito dopo, alle ore 18, inizierà l’apertura delle buste che andrà ad oltranza, fino alla consegna del cantiere che avverrà nella mattina di giovedì 16.
“Ci troviamo in un momento difficile – ha commentato Marsilio – ma è nelle difficoltà che si rinsaldano i rapporti e che si uniscono le esperienze per diventare migliori e crescere insieme. Sono orgoglioso di questa squadra che sta lavorando con tanta velocità e competenza. La realizzazione dell’ospedale a Pescara rappresenta un passaggio importante per garantire le cure necessarie ai cittadini abruzzesi e superare insieme questo momento difficile”.
A Pescara un ospedale interamente Covid 19
Per quanto riguarda i lavori, la prima fase prevede la realizzazione di 98 posti letto distribuiti al quarto e settimo piano: entro 35 giorni dall’avvio del cantiere arriveranno i primi 58 posti letto di degenza al quarto livello, ed entro i successivi 30 giorni saranno pronti anche i 40 posti letto di Terapia intensiva al settimo piano.
Poi scatterà la Fase II con il completamento, entro al massimo i 30 giorni successivi, del progetto e la realizzazione degli ulteriori 116 posti letto di degenza Covid al quinto e sesto piano. Relativamente alla spesa per il nuovo ospedale, il commissario Borrelli ha autorizzato la spesa di 7 milioni per realizzare il primo lotto dei lavori. La Banca d’Italia fornirà un ulteriore contributo di 3 milioni. Anche quando l’emergenza sanitaria sarà terminata, l’ospedale rimarrà a disposizione della città perché non c’è l’intenzione di smantellarlo.