Simbolo della nascita e della primavera, l’uovo ha sempre avuto una potenza mitica, nel contenuto e nella forma, così perfetta e simile a una gemma. Uova e arte si sono sempre abbinate alla perfezione, rappresentate rotte o intere, di vario colore e di materiali diversi. Oppure ricordate negli aneddoti riportati dai biografi di Cristoforo Colombo o Filippo brunelleschi.
Un connubio intramontabile: uova e arte
Emblema antico di fecondità ed eternità è presente nella cosmologia egizia, in quella Fenicia e nell’ebraismo contrassegna la continuità della vita. Ma anche per i greci è un elemento importante, infatti nei loro corredi funebri non mancano vasi a forma di uovo. Per i Cristiani è immagine della Resurrezione dalle tenebre e dalla morte e per questo associato alla festività della Pasqua. In realtà fin dal Medioevo è associato alla Maddalena che in tante immagini sacre ha in mano uno, spesso di colore rosso. La forma dell’uovo, inoltre, sembra fondere il cerchio, simbolo del divino e il triangolo, direzione dell’ascesi mistica, con una forte carica simbolica. Uova e arte tornano ad unirsi in una delle più belle opere del Rinascimento italiano, la pala di Brera di Piero della Francesca (1472). Difatti è qui sistemato appeso sul capo della Sacra Conversazione come simbolo della nascita di Gesù da una vergine.
Dalla pittura alla corte dello Zar
La sua rappresentazione non trova sosta e la ritroviamo nelle scene di genere, ad esempio in La danza dell’uovo (1620) di Pieter Bruegel il Vecchio. La scena raffigura un ballo popolare fatto in primavera per festeggiare il rifiorire della natura. Non è un caso, quindi, che la danza avvenga intorno a un uovo, che andava spinto delicatamente dentro un cerchio e coperto con una ciotola. Tuttavia nei successivi secoli la sua raffigurazione è spesso banalizzata, ad esempio nel quadro di Jean-Baptiste Greuze Broken Eggs (1756). Questa scena infatti ci ricorda uno dei più famosi modi di dire ovvero rompere le uova nel paniere. Ed infine l’uovo diventa protagonista assoluto di una delle collezioni più sfarzose della storia, quella di Peter Carl Fabergé. Questo orafo realizza per gli zar di Russia le famose uova di Pasqua in oro, argento, porcellana, vetro e pietre preziose.