Curare il cancro con i Nano robot, permetterebbe di attaccare direttamente le cellule cancerose in maniera mirata. Nella fattispecie, il metodo rivoluzionario, ridurrebbe gli effetti collaterali delle attuali terapie; ed inoltre colpendo solo le cellule “cattive” senza intaccare le cellule sane.
Curare il cancro: la ricerca alternativa della ITMO
Il trattamento del cancro è terribilmente difficile, perché le cellule malate hanno esattamente lo stesso materiale genetico delle nostre stesse cellule sane.
Tutto ciò che cambia in una cellula cancerosa, è l’espressione di quei geni. In una malattia batterica o virale, la biologia degli agenti della malattia è molto diversa dalla nostra. In questi casi gli scienziati devono semplicemente trovare e attaccare un percorso biologico nell’agente patogeno che non è presente nell’uomo.
Con quest’approccio, le terapie antitumorali hanno un tempo molto più difficile poiché la biologia delle cellule malate e delle cellule sane è molto simile. Molti trattamenti contro il cancro hanno effetti collaterali terribili; perché, non solo i farmaci prendono di mira le cellule cancerose, ma colpiscono anche le cellule sane.
I trattamenti in grado di colpire selettivamente le cellule cancerose riducono significativamente gli effetti collaterali di una terapia antitumorale. Un team di ricercatori dell’Università ITMO ha sviluppato un Nano robot che potrebbe essere in grado di fare proprio questo.
La ricerca e i cambiamenti delle cellule che potano allo sviluppo del cancro
Ekaterina Goncharova, co-autrice della ricerca, ha spiegato in un comunicato stampa che:
“Quando una cellula diventa cancerosa, porta al cambiamento nel genoma; dopo di che inizia a sintetizzare proteine “cattive” non quelle di cui ha bisogno il nostro corpo. Di conseguenza, le cellule iniziano a moltiplicarsi in modo incontrollato e il tumore diventa sempre più grande. “
I cambiamenti nel genoma delle cellule tumorali comportano un aumento della produzione di filamenti di RNA (acido ribonucleico) che “dicono” alla cellula di iniziare a produrre le proteine ”cattive”. Se quella molecola di RNA potesse essere selettivamente mirata, allora le proteine che inducono la malattia non sarebbero mai prodotte.
Il Nano robot del team è costituito da due elementi: un targeting e uno terapeutico.
Ekaterina Goncharova elabora:
“La parte terapeutica distrugge un filamento patogeno di RNA: più lo distruggiamo, meno proteine vengono prodotte. La seconda parte del nostro robot ci consente di rilevare le cellule patogene. Se nella cellula è presente una molecola di RNA “errata”, la nostra sostanza si lega a un oligonucleotide (brevi sequenze di nucleotidi) modificato chimicamente; che viene introdotto artificialmente nella cellula, fendendolo e si verifica una fluorescenza”.
A oggi questo lavoro è stato condotto in condizioni controllate, testando la capacità del Nano robot di distruggere l’RNA. Il prossimo passo sarà testare il sistema nelle cellule viventi. Il costo non costituirà un ostacolo significativo all’esecuzione di questi esperimenti poiché i robot possono essere realizzati per 14-22 euro (15-25 USD).
Al fine di eseguire questi esperimenti, il team sta attualmente lavorando allo sviluppo della tecnologia richiesta per consegnare il dispositivo alle cellule.
Leggi anche: HPV: una dose singola contro il cancro alla cervice