La storia e le narrazioni sulla morte sospese tra verità e leggenda, ci parlano spesso di eventi significativi che hanno dato vigore e slancio a pratiche, indagini, usi e costumi di una determinata popolazione. Tuttavia, c’è sempre da rimanere stupiti quando gli eventi vanno oltre la storia delle pratiche, delle credenze e degli atti ritualistici che annoverano usanze e metodologie impiegate dagli esseri umani e che si legano per lo più a superstizioni. Non a caso, nei sepolcri della memoria, si trovano cadaveri con aste di ferro conficcate nel petto, falci sul collo e lucchetti ai piedi. Perché?
Perché la credenza che i morti possano risorgere dalle loro tombe è antica, così come il desiderio di assicurarsi che questi restino sepolti. Nel corso del tempo, si è fatto ricorso all’utilizzo di diversi stratagemmi per impedire “ai cadaveri di rianimarsi”. Queste pratiche, sembrano essere radicate nella convinzione che, se un morto dovesse rianimarsi, potrebbe danneggiare i vivi.
Gli studiosi hanno formulato molte teorie sul perché le popolazioni storiche temessero i “morti che camminano”. Alcuni potrebbero aver temuto che chi moriva in circostanze insolite, avesse maggiori probabilità di tornare. Altri potrebbero aver creduto che le persone morte in circostanze particolari come malattie, fatalità ecc. potessero continuare a diffonde malessere dopo la dipartita. Qualunque sia la ragione, ecco alcuni dei modi in cui le persone hanno cercato di tenere i cadaveri nelle loro tombe.
Bloccare la morte con un’asta di ferro che trapassa il petto
Gli europei dell’epoca medievale, temevano la presenza dei “morti viventi”. Le superstizioni sulle creature simili ai vampiri, variavano da regione a regione e vi erano molteplici credenze su come assicurarsi che un cadavere non risorgesse dalla stessa per ammalare o uccidere i vivi. Nell’antica città di Perperikon, in Bulgaria, gli archeologi hanno scoperto i resti di un uomo del XIII secolo con un’asta di ferro di un aratro conficcata nel petto. La gamba sinistra era separata dal corpo e giaceva accanto a lui. Inoltre, i risultati hanno identificato due scheletri del XIV secolo a Sozopol, in Bulgaria, sepolti con un’asta di vomere o un altro pezzo di metallo che perforava il loro corpo.
La terra in bocca
Diverse regioni d’Europa avevano concezioni opposte su cosa fossero i vampiri e su come usassero i loro poteri. In Germania, il Nachzehrer era una creatura simile a un vampiro che restava nella tomba e danneggiava i vivi in modo soprannaturale masticando il suo sudario funebre.
La credenza che i cadaveri masticassero il loro sudario potrebbe derivare dal fatto che il fluido di spurgo di un corpo potesse farlo strappare, facendo sembrare che il defunto lo avesse masticato. In un trattato del 1679 intitolato “Sui morti che masticano” si affermava che si potesse impedire a un Nachzehrer di nuocere ai vivi riempiendogli la bocca di terra per impedirgli di masticare. Il documento suggerisce che anche un sasso o una moneta in bocca avrebbero potuto funzionare.
Sepoltura sotto le rocce
Gli antichi greci temevano che un corpo, una volta sepolto, potesse risorgere come un revenant (redivivo/vendicatore) e nuocere ai vivi. I reperti archeologici suggeriscono che gli antichi greci cercavano di prevenire questo fenomeno seppellendo i cadaveri sotto oggetti pesanti.
In un’antica colonia greca in Sicilia, due tombe mostrano possibili pratiche anti-revenant. Una contiene un cadavere adulto la cui testa e i cui piedi erano coperti da pesanti frammenti di ceramica. L’altra contiene un bambino il cui corpo era coperto da cinque grandi pietre. Gli archeologi hanno scoperto queste tombe in una necropoli che risale al V – III secolo a.C.
Una falce sul collo
Un altro metodo storico per impedire ai morti di risorgere era quello di seppellire un cadavere con una falce sul collo. Questo potrebbe essere stato un modo per garantire che se un cadavere avesse cercato di alzarsi, si sarebbe decapitato da solo.
A Drawsko, in Polonia, gli archeologi hanno scoperto quattro persone sepolte con la falce sulla gola in un cimitero utilizzato nel XVI e XVII secolo. Inoltre, hanno identificato una donna con una falce sul bacino, una pietra sul collo e una moneta in gola.
Un mattone in bocca
Le storie di vampiri e di altre creature non morte, possono aver aiutato le comunità a spiegare le epidemie. Gli studiosi teorizzano che l’esecuzione di un rituale anti-vampiro sul corpo di una persona morta a causa di una particolare malattia potrebbe essere un modo per impedire a quella persona di risorgere e contagiare la popolazione.
Gli archeologi hanno ipotizzato che questo sia il motivo per cui una donna del XVI secolo, trovata in una tomba per la peste a Venezia, in Italia, fu sepolta con un mattone in bocca. Il panetto potrebbe essere stato inteso come un modo per evitare che la donna facesse del male ad altri e diffondesse la peste dopo la dipartita.
Bruciare gli organi
Nel XIX secolo, la tubercolosi si diffuse nel New England, facendo tossire sangue e provocando morti dolorose. Nel tentativo di fermare la diffusione della tubercolosi, allora nota come tisi, alcuni abitanti del New England iniziarono a disseppellire i corpi delle persone morte di questa malattia e a bruciare i loro organi.
Gli abitanti del New England lo fecero perché pensavano che le persone morte di tubercolosi potessero in qualche modo diffondere la malattia ad altri dopo la morte. Questo panico da vampiri del XIX secolo è uno degli esempi più chiari che collegano la paura storica dei vampiri e di altre creature non-morte alle malattie.
Un lucchetto sul piede
Gli archeologi hanno scoperto un’altra donna sepolta con una falce sulla gola in un cimitero del XVII secolo a Pień, in Polonia. Ma oltre alla falce, c’era anche un lucchetto legato all’alluce. Vicino alla sua tomba, gli esperti hanno identificato un altro cadavere con un lucchetto al piede. Questa salma era quella di un bambino che non solo era appesantito da un lucchetto, ma era anche sepolto rivolto verso il basso. Tali lucchetti suggeriscono che chi ha seppellito questi cadaveri temeva che potessero rialzarsi e voleva bloccarli nelle loro tombe.