Giornata del Braille, fino al 31 luglio

Giornata del Braille, fino al 31 luglio

Giornata del Braille. A Roma l’arte tra le dita di Fulvio Morella

Giornata del Braille

“Romanitas”
A Roma dal braille alle stelle

Dopo l’Istituto dei Ciechi Museo Braille di Milano “l’artetra le dita” di Fulvio Morella arriva al Gaggenau DesignElementi di Roma con la mostra Romanitas in occasione della XVI Giornata nazionale del braille (21 febbraio 2023). Curata da Sabino Maria Frassà, l’esposizione rimarrà aperta fino al 31 luglio e ospiterà, oltre ai noti quadri scultura, le inedite opere tessili dell’artista che ha trasformato il braille in arte e stelle.
Romanitas è il primo appuntamento del progetto artistico e culturale “Scripta?” concepito da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e CRAMUM: un ciclo di quattro mostre che indagano il legame tra scrittura, arte e materia. Le opere tessili di Fulvio Morella sono realizzate su tessuti donati da Lelièvre Paris, partner della mostra insieme a DesignElementi.


Giornata del Braille _ “Romanitas”

Mostra personale di Fulvio Morella a cura di Sabino Maria Frassà
Dal 21 febbraio al 31 luglio 2023
lunedì-venerdì ore 10:30 – 13:00 / 15:30 – 19:00
Gaggenau DesignElementi
Lungotevere de’ Cenci 4, Roma

Visite aperte al pubblico solo su appuntamento previo contatto e-mail o telefonico.
E-mail: gaggenau.roma@designelementi.it
T. +39 06 39743229, +39 371 1733120

Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy Fulvio Morella, Gaggenau e Cramum; (Lelièvre Paris per le opere tessili)

Giornata del Braille

Roma, 21 febbraio 2023

Dopo l’Istituto dei Ciechi Museo Braille di Milano “l’arte tra le dita” di Fulvio Morella arriva al Gaggenau DesignElementi di Roma con la mostra Romanitas in occasione della XVI Giornata del braille (21 febbraio 2023).

Giornata del BrailleCurata da Sabino Maria Frassà, l’esposizione rimarrà aperta fino al 31 luglio e ospiterà, oltre ai noti quadri scultura del ciclo Blind Wood, le inedite opere tessili dell’artista che ha trasformato il braille in arte.
Lo spazio romano di Gaggenau “diventa ancora una volta un luogo di esperienze condivise di bellezza, per ritrovare una comunicazione più autentica con sé stessi e con gli altri attraverso l’arte,” commenta Sabino Maria Frassà, curatore della mostra. “Quello che resterà sarà un’esperienza sul doppio piano, visivo e percettivo, attraverso il connubio tra segni, immagini e materiali preziosi, tra vista e tatto”. Uno spirito alla base della ricerca artistica di Fulvio Morella, che integra la percezione visiva dell’opera d’arte con gli altri sensi, principalmente il tatto, e che proprio attraverso l’atto di tornire il legno, eliminando gli strati più superficiali, indaga l’essenza della realtà.

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Fulvio Morella ha concepito la mostra Romanitas come un progetto di ricerca quasi ontologico. Il fine è riflettere sul futuro, fondendo in modo pluridisciplinare e multisensoriale la visionaria e profetica filosofia di Friedrich Nietzsche con il valore emblematico dell’Antica Roma. Nelle inedite opere tessili, come in quelle in  legno e braille, la Città Eterna diventa metafora dell’esistenza umana in bilico tra gravitas e vanitas, che sempre ritornano. Tutto si ripete e la nostra libertà consiste, secondo Fulvio Morella, proprio nel comprendere “tale eterno ritorno”.

Non a caso l’artista sceglie l’oro e il colore porpora del legno amaranto per evocare la forte dimensione spirituale, emotiva ed empatica di queste nuove opere. Non solo, Morella menziona esplicitamente il filosofo tedesco Nietzsche in diverse opere scegliendo come immagine simbolo della mostra la clessidra. Sulla Clessidra in legno così come sulla grande opera “Sipario di stelle”, realizzata su un tessuto donato da Lelièvre Paris, l’artista riporta la massima di Nietzsche: “L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere!”.

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Giornata del Braille

Queste nuove “rivoluzionarie” opere tessili di Morella sono l’altro elemento distintivo del percorso espositivo Romanitas. Lo spettatore non si trova così di fronte o sotto le dita “solamente” una scritta in braille, tipica dei lavori precedenti, bensì un insieme di stelle ricamate. Ogni stella sostituisce un punto dell’alfabeto braille; le frasi vanno perciò a costituire sui tessuti Lelièvre Paris quasi una costellazione. Come spiega il curatore Frassà “Attraverso queste opere Fulvio Morella dà forma compiuta a un’evoluzione quasi futurista del braille, ricca di significati e suggestioni. L’artista ci fa vedere le stelle: non più soltanto su legno ma anche su tessuto siamo spinti a scoprire in un cielo stellato nascosti e seducenti messaggi in braille”.

Giornata del Braille

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La memoria e il rapporto tra passato e futuro, tra rovina e rinascita sono elementi trasversali a tutte le opere in mostra “Romanitas”. Non c’è alcuna nostalgia nei confronti di un glorioso passato, bensì la consapevolezza che, prima o poi, il passato tornerà. Del resto, cosa ha reso “eterna” Roma se non la capacità di valorizzare il genio umano in tutte le sue forme? Le opere in mostra permettono così di tratteggiare un ideale percorso fatto di simboli: dopo il Pantheon e il Mausoleo di Augusto, in mostra per la prima volta un’opera che reinterpreta l’Anfiteatro Flavio, ma anche immagini archetipiche come quella della clessidra che rimanda al fluire ininterrotto del tempo e che in forme e materiali diversi sarà presente sia in apertura che a chiusura della mostra.

Se le armoniche forme geometriche rimangono la cifra caratteristica dell’artista, è sempre più forte nella sua produzione la dimensione concettuale: Morella intende coinvolgere in modo attivo lo spettatore. La tornitura del legno è così integrata all’esperienza tattile del braille, fino a diventare il punto di partenza per sperimentare insieme al pubblico nuove prospettive e visioni sul futuro: la vera sfida che l’artista ci propone è proprio quella di non fermarci alla superficie delle opere, abbracciando un’esperienza multisensoriale che permetta di scoprire cosa si cela “oltre al sipario”… dal braille alle stelle.

Il braille e il tatto nelle opere di Fulvio Morella: dal legno, all’arte tessile, alla performance.

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Il braille e l’esperienza tattile sono alla base della ricerca artistica presentata dalla mostra Romanitas.

Fulvio Morella dal 2018 porta avanti il Progetto Blind Wood con cui ha introdotto la scrittura in braille all’interno della sua ricerca artistica. L’artista impiega il braille da un lato come elemento decorativo e, dall’altro, come chiave per comprendere e interpretare la forma delle opere, che, a prima vista astratte, rileggono in chiave contemporanea monumenti, luoghi storici e simboli di un’antichità oggi ancora viva come antichi teatri (Ferentino, Tuscolo e Ostia) e maschere della commedia romana.
Nella mostra romana l’artista ha spinto la sua ricerca oltre, trasformando l’alfabeto braille in costellazioni di stelle, non solo ricamate, ma anche protagoniste della prima opera NFT di Morella intitolata ROMANITAS NFT. Infine nella giornata del Braille – 21 febbraio – 21 persone sono state selezionate e invitate a prendere parte alla performance “ROMANITAS”: guidati dall’artista, dopo esser stati bendati, i partecipanti sono stati invitati a superare il “Sipario di stelle” per vedere con le mani le opere e riflettere insieme sulle emozioni e i ricordi suscitati da tale esperienza.

“ROMANITAS”
Photo credits: ©Francesca Piovesan – Courtesy Fulvio Morella, Gaggenau e Cramum; (Lelièvre Paris per le opere tessili)

Per maggiori informazioni:
https://www.gaggenau.com/it/experience/inspiration/progetto-arte/romanitas-morella

FOCUS: PER FULVIO MORELLA L’ARTE E’ STORIA ED ECONOMIA
Estratto dal testo critico “SI ALZI IL SIPARIO” del curatore della Mostra Sabino Maria Frassà

“Si alzi il sipario sul futuro” è lo spirito con cui Fulvio Morella intende l’arte: l’atto di tornire il legno, togliendo gli strati più superficiali, è il suo modo per riflettere e dare forma all’essenza della realtà. Per pensare al domani e guardare alle stelle si deve scavare nel passato, sapendo che, come diceva il noto politico e pensatore Antonio Gramsci: “La storia insegna, ma non ha scolari”. Senza tale processo di (auto) conoscenza non può esistere alcun ragionamento sul futuro. Per l’artista, ragionare sul passato significa dunque imparare a guardare avanti.

Conoscere la natura riservata e al tempo stesso gioviale dell’autore è importante per comprendere il senso più profondo di questi lavori: la “discrezione” del braille è a ben vedere lo strumento attraverso il quale l’artista riesce a condividere puntuali pensieri, senza mai scadere nel moralismo. Anzi sempre più spesso, traspare una forte autoironia sui vizi privati e sulle pubbliche virtù del nostro vivere quotidiano.

Tale approccio permette all’artista di affrontare in modo garbato e al tempo stesso estetico tematiche importanti e dense anche di contenuto sociale, come il parallelismo tra la crisi della globalizzazione di oggi e la decadenza dell’Impero Romano.

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L’artista ha perciò realizzato anche un ciclo di quattro opere-moneta in legno (fossile, dorato e amaranto), acciaio e braille. Gli antichi romani diffusero su tutto il vasto territorio controllato il proprio modello socioeconomico: l’impiego di un’unica moneta permise uno sviluppo senza precedenti del commercio, stimolando la comunicazione e i rapporti pacifici tra le genti, ma fu anche uno strumento di egemonia e seme stesso dell’inevitabile decadenza romana.

L’artista ha impiegato un raro legno fossile (risalente all’età romana) per narrare le virtù democratiche e repubblicane nell’opera “Moneta SC (Senatum Consultum)” dedicata al sesterzio, ovvero alla moneta più diffusa nell’antica Roma. Altre opere “moneta” raccontano invece la corruzione e la deriva imperialistica, non solo del passato: in due lavori reinterpreta le antiche monete auree, impiegate dagli imperatori romani quale simbolo della propria potenza, ma anche e soprattutto per finanziare il mantenimento sempre più complesso dello status quo “globale”.

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L’arte di Fulvio Morella risiede in fondo proprio nel tentativo di scavare nella storia e nell’apparenza per arrivare all’essenza della realtà. Il risultato è una forma di ermetismo estetico pronto a dispiegarsi in tutta la sua profondità allo spettatore che si metterà alla prova. La vera sfida che l’artista ci propone è proprio quella di non fermarsi alla conturbante magia della geometria, abbracciando un’esperienza pluri-sensoriale, quasi olistica (vista, gusto, tatto), attraverso la quale riuscire a intravedere cosa si cela oltre al Sipario… dal braille alle stelle.

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SCRIPTA? Il nuovo ciclo di mostre 2023 promosso da Geggenau e Cramum

Romanitas è la prima mostra del nuovo ciclo “Scripta?” concepito da Sabino Maria Frassà per Gaggenau e Cramum. Nel 2023 gli artisti selezionati indagheranno il legame tra scritturaarte e materia.

La scrittura, così come il prodotto artistico, nasce dal gesto fluttuante della mano ed è traccia di idee e memoria di un passaggio. Da questa premessa nasce una riflessione sull’esperienza estetica della parola scritta e del linguaggio nell’arte, punto di partenza del ciclo di quattro mostre che animerà gli spazi Gaggenau DesignElementi di Milano e Roma per tutto il 2023. Ribaltando il senso secolare della locuzione latina “verba volant, scripta manent”, Gaggenau e CRAMUM metteranno in scena un viaggio unico che parte dalla materia, interpretata dal genio umano, per arrivare a tessere luoghi dell’anima.

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Informazioni su Gaggenau

 

Gaggenau produce elettrodomestici professionali di altissima qualità ed è al contempo simbolo di innovazione tecnologica e design “Made in Germany”. L’azienda, la cui origine risale addirittura al 1683, rivoluziona l’universo degli elettrodomestici portando caratteristiche professionali nelle case di chi ricerca la differenza, anche nella cucina privata. Il successo delle sue soluzioni si fonda su una forte componente artigianale della manifattura e su un design senza tempo dalle forme pure e lineari, associati a un’elevata funzionalità e avanguardia tecnologica. Dal 1995 Gaggenau fa parte del gruppo BSH Hausgeräte GmbH, con sede centrale a Monaco, in Germania, ed è presente in più di 50 Paesi in tutto il mondo con 25 flagship store nelle principali metropoli, tra cui quelli di Milano e Roma inaugurati in collaborazione con il partner DesignElementi rispettivamente nel 2018 e nel 2020.        
                      
La differenza ha nome Gaggenau.
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Informazioni su CRAMUM

Cramum è un progetto non profit che dal 2012 sostiene le eccellenze artistiche in Italia e nel Mondo. Il nome è stato scelto proprio perchè significa “crema”, la parte migliore (del latte) in latino, lingua da cui deriva l’italiano e su cui si è plasmata la nostra cultura. Cramum promuove attivamente mostre e progetti culturali volti a valorizzare Maestri dell’arte contemporanea non ancora noti al grande pubblico, sebbene affermati nel mondo dell’arte.
Dal 2014, sotto la direzione artistica di Sabino Maria Frassà, Cramum intraprende con successo un piano di sviluppo di progetti di Corporate Social Responsibility in ambito artistico, ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana nel 2015.
                                                                                  
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Informazioni su DesignElementi 
Dal 2003 DesignElementi è distributore esclusivo di Gaggenau, il marchio luxury dell’incasso del Gruppo BSH Elettrodomestici S.p.A. Opera come gruppo organizzato in due strutture sinergiche con 5 spazi espositivi: DesignElementi Milano segue Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, mentre DesignElementi Marche si occupa della distribuzione per Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Romagna e Molise. Nel corso degli anni l’offerta commerciale è stata arricchita da partnership con esclusivi brand del mondo ambiente cucina e da un ventaglio di servizi che DesignElementi offre ai propri clienti: consulenza a 360°, eventi culturali, showcooking, corsi di formazione e corsi di cucina.                                 
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