ROMA – Le tendenze alimentari per il Natale 2022 sono molto positive, anche perché si riavvicinano a una situazione pre Covid a dimostrazione che, almeno sotto questo punto di vista, una certa tipologia di crisi sembra essere alle spalle. Certo, il caro bollette e il caro energia hanno inciso pesantemente, ma almeno a livello “psicologico” i consumatori italiani sembrano essere tornati ai livelli di tre anni fa. i dolci natalizi della nostra tradizione artigiana rimangono i più gettonati, e quindi via a comprare panettoni, pandori e torroni.
Secondo uno studio di Confartigianato, le festività natalizie spingono gli acquisti: a dicembre l’associazione stima un consumo di prodotti alimentari delle famiglie italiane pari a 15,1 miliardi, con un aumento del 10% delle vendite rispetto a dicembre dello scorso anno. In testa la Lombardia, poi Lazio e Campania. E a livello provinciale Milano precede Roma e Napoli. “E’ merito degli ‘artigiani del cibo’ se i nostri prodotti alimentari piacciono tanto in Italia e nel mondo”, commenta il presidente di Confartigianato, Marco Granelli: “E’ sempre più apprezzata la qualità tipica delle nostre 34mila imprese artigiane del settore alimentare e bevande, che danno lavoro a 144mila addetti”.
Le tendenze alimentari per il Natale
Dopo due anni di stop legati alla pandemia da Covid-19, gli italiani stanno pianificando gli ultimi dettagli per celebrare questa ricorrenza e Altroconsumo ha voluto scattare una fotografia delle attuali abitudini, intervistando lo scorso novembre un campione di 743 italiani dai 18 ai 74 anni. Dopo le festività 2021 ancora sottotono per il timore del Covid, quest’anno l’indagine registra un aumento di coloro che prenderanno parte ad eventi natalizi di vario genere. Più specificamente, il 69% parteciperà a pranzi o cene con amici e parenti che non vivono con loro (nel 2021 era solo il 52%) e poco più della metà (il 53%) si recherà ai mercatini di Natale (l’anno scorso era solo il 43%).
Cresce anche la voglia di tornare a festeggiare pranzando o cenando fuori casa: se lo scorso anno solo il 16% ha organizzato momenti di convivialità con i colleghi di lavoro, quest’anno quasi uno su quattro (24%) proseguirà questa tradizione. Anche coloro che hanno scelto bar, ristoranti e locali per festeggiare Natale o Capodanno sono in netto aumento: solo il 13% nel 2021, oggi salgono al 23%. Il 23% rappresenta anche la percentuale di chi quest’anno ha deciso di concedersi qualche giorno di vacanza fuori città, rispetto al 10% del 2021.