Fino al 7 dicembre è possibile visitare, negli spazi di Micro Arti Visive di Paola Valori a Roma, il progetto UNCONFORT ZONE di Aviv Wolfson, promosso da ArtPlatform, a cura di Dafne Crocella. Unconforte Zone – Aviv Wolfson | Evento di Slow Art 5 dicembreL’artista israeliana si affaccia al panorama romano, con la sua prima personale italiana, proponendo un viaggio disagevole: un’immersione totale, un invito a immaginarsi in un ambiente subacqueo, dove maschera e boccaglio saranno benvenuti per varcare la soglia. Le opere dell’artista israeliana si offrono così al pubblico attraverso uno sguardo appannato, una luce soffusa, a rappresentare l’ambiente sottomarino. Nei lavori di Aviv tele ricche di colori mescolano nei soggetti volti e sagome di foglie, linee curve che accompagnano i contorni smussando gli angoli come l’acqua sa fare. Si crea così una corrispondenza tra ambientazioni umane, quali caffè e salotti affollati, e ambienti naturali abbondanti di foglie, erbe e alghe. Due mondi che si confondono nelle linee a ricordarci che stiamo condividendo lo stesso pianeta. Una rappresentazione che è un invito a scambiarci i ruoli e a immaginarci abitanti del mare. La Galleria 2 della Micro si è, dunque, trasformata offrendo ai visitatori un’immersione in un fondale marino in parte inquinato, in parte ancora vergine. Per creare l’ambientazione Aviv ha aperto una “Call 4 Masks” ossia un invito a offrire le mascherine usate per creare l’allestimento. La mostra prende quindi la forma di una installazione partecipativa in cui il pubblico è invitato a contribuire al processo di creazione interrogandosi sul significato del “salvare la vita” che è stato attribuito alle mascherine e che oggi si sta trasformando in una minaccia per diverse forme di vita non umane. Allora il tacco 12 che resterà impigliato nell’elastico di una mascherina abbandonata a terra ci porterà a vivere la sensazione fisica di un’invadenza non voluta e la busta di plastica su cui ci troveremo a camminare renderà la galleria una spiazzante immersione in un mondo invaso dai rifiuti di altre specie: una Unconfort Zone. ***Lunedì 5 dicembre alle ore 18.30, inoltre, si terrà un evento di Slow Art: lontani dal consumismo che ci porta ad accumulare esperienze, immagini, vissuti, Slow Art propone un’alternativa lenta dove la qualità dell’esperienza emerge sulla quantità. Obiettivo degli incontri di Slow Art è quello di aiutare il pubblico ad avvicinarsi alle opere d’arte con calma assaporandole col giusto tempo. Ogni tela, scultura, fotografia può essere rapidamente catalogata nella nostra mente insieme a migliaia di altre immagini, oppure possiamo decidere di sceglierne poche e lasciare che stabiliscano con noi un rapporto intimo, unico. L’evento sarà guidato da Dafne Crocella, rappresentante italiana del Movimento Slow Art International Day dal 2010. Aviv Wolfson è nata in Israele ed ha studiato arte in Italia e Cina, sviluppando negli anni una tecnica personale nata dall’incontro tra stili diversi. Ha lavorato in progetti artistici e sociali in Brasile, India, Cina, Francia e Israele, con la consapevolezza del messaggio che l’arte può portare anche a livello sociale, sempre con una visione olistica di interconnessione tra esseri umani, altre specie e ambiente. Ed ha pubblicato libri d’infanzia e libri d’artista in Cina, India e Israele. Ha esposto a Parigi e Tel Aviv. La sua ricerca artistica è legata ad uno sguardo verso l’ambiente, al rispetto degli animali e di ogni forma di vita. La via vegana che segue da diversi anni si riflette in uno sguardo artistico che coniuga gli ambienti animali e umani mostrando un continuum tra abitanti dello stesso pianeta. ***
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