ROMA – Nei guai il settore della panificazione. Colpa dell’impatto dei costi di produzione, soprattutto quelli energetici, sulle imprese del settore dell’arte bianca. I fornai pongono l’attenzione sugli aumenti già certificati dell’energia elettrica, del gas, del carburante, del lavoro, delle materie prime, a partire dalle farine, dall’olio, dal pomodoro e altri prodotti alimentari, oltre i costi aggiuntivi dovuti all’applicazione dei protocolli per garantire la sicurezza sanitaria sia per i clienti che per gli addetti.
Ma un significativo aumento dei prezzi c’è stato anche per la carta, per le buste e per altro materiale di confezionamento necessario per garantire la sicurezza alimentare dei prodotti. È soprattutto sul fronte del “caro energia” che i panificatori di Fiesa Confesercenti si attendono interventi di aiuto straordinari e urgenti per imprese, da parte del Governo; interventi tendenti all’alleggerimento delle bollette e all’azzeramento di tutti gli oneri di sistema, orpelli impropri rispetto al sistema energetico nazionale.
È bene ricordare che il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per le imprese della panificazione, un virus che distrugge bilanci e redditività aziendali. L’attenzione e preoccupazione dei fornai di Assopanificatori è rivolta anche alla sorte che attende le famiglie che già nella distribuzione moderna, soprattutto piccoli negozi di quartiere e discount, notano aumenti dei prezzi di generi alimentari che per il consumatore, spesso, sono incomprensibili; in realtà si tratta di semplici adeguamenti in base all’aumento delle materie prime.
Nei guai il settore della panificazione
Il caro bollette sta diventando una variabile incontrollabile per tantissime imprese, un virus che distrugge bilanci e redditività. I costi di gestione per i panificatori sono aumentati a dismisura. Questo andamento legato all’inflazione preoccupa perché il potere d’acquisto delle famiglie sta calando e assistiamo a un blocco dei consumi. Così si rallenta la prospettiva di crescita.
I panificatori di Fiesa Confesercenti, a tale proposito, fanno notare che finora i fornai hanno deciso di sostenere il peso dei rincari dell’energia e delle altre materie prime, non facendolo ricadere sulle tasche dei consumatori. È giunto il momento che sia il Governo centrale che i Governi delle regioni intervengano con tutti gli strumenti a loro disposizione per porre un freno ai rincari. Se così non fosse, tra qualche mese potrebbe completamente sparire l’intero settore della panificazione. In sostanza, i fornai ritengono ineludibile un’azione di contenimento dei costi che stanno gravando sulle loro attività, particolarmente energivore, intervenendo con sgravi e/o ristori.
La presidenza di Assopanificatori Confesercenti ritiene opportuno anche un azzeramento degli oneri del sistema contributivo previdenziale legato ai Contratti di Lavoro e chiede ai Sindacati di Categoria di collaborare e contribuire all’elaborazioni di proposte da presentare al Governo, nello specifico, al Ministro del Lavoro. In riferimento a questo, i fornai di Fiesa Assopanificatori auspicano che anche CGIL, CISL e UIL appoggino la cosiddetta “Rivolta fiscale” delle imprese della panificazione, tendente alla contestazione degli obblighi dei versamenti fiscali e previdenziali di prossima scadenza.